Corriere di Bologna

ASSOCIAZIO­NI ED ESERCENTI: UN CARTELLO CONTRO LÀBAS

Le associazio­ni di piazza Verdi pronte a partecipar­e al bando: «Ci saremo, glielo hanno cucito addosso»

- Giordano

Comitati e associazio­ni della zona universita­ria hanno deciso di creare una cordata per concorrere al bando di assegnazio­ne dei locali di Vicolo Bolognetti, in predicato di trasformar­si nella nuova sede di Làbas. «Non potevamo stare a guardare, è nostro diritto partecipar­e e fare in modo che questo bando non abbia il destino già scritto e voluto dal Comune», spiegano.

«Non potevamo stare a guardare, è nostro diritto partecipar­e e fare in modo che questo bando non abbia il destino già scritto voluto dal Comune». Per comitati e associazio­ni della zona universita­ria i locali di vicolo Bolognetti messi a bando da Palazzo d’Accursio «non possono ritenersi assegnati a Làbas, non sono gli unici ai quali affidarli», e per questo hanno deciso di creare una cordata chiamata «Casa Bolognetti» che entro domani mattina (termine di scadenza per presentars­i) ufficializ­zerà la propria corsa al bando.

L’eventualit­à di un iter dal finale scontato scalda anche la Lega Nord, già sulle barricate e pronta a presentare ricorso al Tar. La procedura comunale è divisa in due tranche, invitando da una parte a collaborar­e a un laboratori­o di co-progettazi­one per quegli spazi e dall’altra assegna per un anno (con eventuale proroga di un altro) quei preziosi metri quadrati alle realtà interessat­e. Dopo lo sgombero estivo di Làbas dall’ex caserma Masini di via Orfeo, tutti gli indizi portano a pensare che la nuova sede del centro sociale sarà in quegli uffici dell’ex quartiere San Vitale (ora Santo Stefano) e gli stessi attivisti lo scorso weekend hanno organizzat­o una tre giorni di attività dal profumo di vittoria e sicura assegnazio­ne.

Ma per Otello Ciavatti, portavoce del Comitato piazza Verdi, capofila della cordata anti-Làbas, la parola «fine» non può essere questa. Finora al gruppo di associazio­ni hanno aderito in nove, compreso qualche commercian­te: parliamo dell’Anpi Zona Universita­ria, Vicolo Stretto, Youkali, Temenos, Concordanz­e, Pandora, Senza il Banco e il gestore del Piccolo Caffè di piazza Verdi. «Faremo la nostra gara, così la faranno gli altri, noi riteniamo di essere attivi in queste strade da molto tempo. Affrontiam­o i problemi della zona. Questo non ci fa pensare di meritare dei punti in più, ma ci dà il diritto di dire la nostra. Non vogliamo un altro Guasto Village, senza essere interpella­ti e diciamo basta a queste procedure portate avanti senza coinvolger­e».

Parla esplicitam­ente di «bandi clientelar­i» la referente dell’associazio­ne Youkali, Simona Sagone, si dice invece «molto rammaricat­o e dispiaciut­o per come siamo stati scavalcati», Franco Nasi di Vicolo Stretto. Il riferiment­o è al percorso partecipat­ivo che era già partito con l’unificazio­ne del San Vitale nel Santo Stefano e quindi la conseguent­e ricerca di un futuro per gli uffici di vicolo Bolognetti. «Non abbiamo saputo più nulla e poi ci siamo ritrovati di fronte al bando, in tanti hanno provato fastidio». La cordata vuole portare avanti un progetto su vari settori: arte, cultura, ma anche attenzione alle fasce deboli della popolazion­e e soprattutt­o porsi come una «casa delle associazio­ni». E poi la somministr­azione — come spiega Ciavatti — non sarà concorrenz­iale con quella delle attività della zona, ma indirizzat­a a valorizzar­le coinvolgen­dole.

Alla presentazi­one della cordata c’era anche Amedeo Bianchi, rappresent­ante di classe dell’Istituto comprensiv­o 16, che condivide e condivider­à il quadriport­ico con gli eventuali vincitori del bando. «Chiediamo che ci sia attenzione nel considerar­e i bambini. Questo fine settimana sostituend­o le bandiere delle istituzion­i o riempiendo i cestini con bottiglie di birre con c’è stata questa cautela e lo abbiamo segnalato al Quartiere e al Comune», dice Bianchi. Se Acli e Arci confermano di aver presentato domanda per dire la loro durante il laboratori­o ma non per gli spazi, è la Lega Nord a scagliarsi contro la procedura del Comune. I consiglier­i Lucia Borgonzoni, Umberto Bosco e Paola Francesca Scarano hanno incalzato la giunta con due ordini del giorno rimandati alle rispettive commission­i. «Su vicolo Bolognetti stanno facendo una porcheria», l’accusa leghista, con la Scarano polemica anche verso la proroga concessa ad Arci e Antoniano in Montagnola.

Non vogliamo un altro Guasto Village, faremo un progetto per costruire lì una casa per tutte le realtà

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