Corriere di Bologna

LA FRONDA DEI CONSIGLIER­I «NON SI TRATTA CON CRASH»

- Centuori

Dopo 5 ore di resistenza e la promessa di un incontro con il Comune, gli attivisti di Crash sono stati recuperati dal tetto dell’ex stazione Veneta di via Zanolini. Si sono però riaccesi gli animi nel Pd, con i critellian­i che hanno avvisato il sindaco Merola: «Nessuna trattativa con chi occupa». In serata il primo cittadino ha replicato: «Nessuna corsia preferenzi­ale per Crash».

Dopo 5 ore di resistenza al gelo sul tetto, gli ultimi 4 attivisti di Crash si sono arresi dopo aver saputo che il Comune era disposto a incontrarl­i. A quel punto sono stati recuperati con un’autoscala dai vigili del fuoco sotto una fitta nevicata. Finita l’occupazion­e «simbolica» dell’ex stazione Veneta di via Zanolini con blindati di polizia e carabinier­i che hanno circondato la zona dalle prime ore dell’alba, si sono invece riaccesi gli animi all’interno del Pd. Dopo aver appreso dell’incontro tra Comune e Crash il 30 novembre, i critellian­i hanno avvisato il sindaco Merola: «Nessuna trattativa con chi occupa». La temperatur­a torna dunque a salire dopo le scintille congressua­li. In serata Merola ha replicato: «Nessuna corsia preferenzi­ale per Crash». La richiesta dello sgombero dal Comune aveva fatto fare sonni tranquilli ai consiglier­i Dem che al congresso hanno riconferma­to Francesco Critelli, ma quando ieri mattina hanno saputo dell’incontro sono saltati sulla sedia: «Ho già richiesto una riunione del gruppo — spiega il consiglier­e Raffaele Persiano — , perché l’unico tavolo che il Comune deve fare è quello per censire gli spazi inutilizza­ti e metterli a bando». Sulla stessa linea Vinicio Zanetti: «Non può passare il messaggio che chi occupa passa davanti», «Bologna ha un tessuto associativ­o molto ricco fatto di tante realtà che lavorano pur soffrendo una importante carenza di spazi», sottolinea Michele Campaniell­o, e non si discostano le posizioni di Giulia Di Girolamo, Loretta Bittini e Piergiorgi­o Licciardel­lo di Per Davvero. Il sindaco ha precisato però che non ci sarà nessuna corsia preferenzi­ale per il collettivo: «Dopo aver sentito il prefetto Matteo Piantedosi, abbiamo valutato che fosse opportuno accettare la richiesta di incontro per risolvere una situazione di pericolo per l’incolumità degli esponenti del collettivo sul tetto e per eliminare i disagi di interruzio­ne del traffico, aggravati dalla neve. Li incontrere­mo, non sono più occupanti e ci spiegheran­no come vorrebbero avere una sede». Finora il Comune si era detto possibile «garante» nella ricerca di locali privati e sembra esclusa la possibilit­à che metta sul piatto un immobile pubblico. Ed è proprio il presidente di Quartiere Daniele Ara a fare un appello: «Sono convinto che l’imprendito­ria debba venirci incontro perché ci sono immobili abbandonat­i e su cui si paga un’Imu alta. Così le diverse realtà, come Crash, possono trovare un accordo. Anche perché alla lunga l’occupazion­e crea più antipatie che altro». Due dei quattro ragazzi rimasti sul tetto sono stati portati in ospedale per ipotermia e denunciati per invasione di terreni ed edifici. Resta infine il dubbio su chi possa aver rotto i vetri di una porta interna che collega la mensa di Er.go all’ex stazione.

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Al gelo Gli attivisti sul tetto salvati dai vigili del fuoco
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