Assenteisti all’Ibc In 22 rischiano di andare a processo
Chiusa l’inchiesta, Cracchi verso l’archiviazione
Va dritta verso il processo l’inchiesta sugli assenteisti all’Ibc. La pm Michela Guidi ha chiuso le indagini e inviato l’avviso di conclusione a 22 dipendenti, per i quali potrebbe arrivare presto la richiesta di rinvio a giudizio.
Tra di loro c’è Vincenzo Colombo, padre del consigliere comunale Andrea, finito nella bufera dopo essere stato ripreso dal tg satirico Striscia la notizia mentre portava il cane al parco in orario di lavoro e licenziato dall’Istituto per i beni artistici e culturali. Niente avviso di conclusione indagini invece per Cinzia Cracchi, ex compagna di Flavio Delbono e sua grande accusatrice, finita anche lei nella bufera sollevata dai servizi di Valerio Staffelli che, appostandosi fuori dagli uffici per tre giorni, riprese i dipendenti che uscivano senza timbrare il cartellino. A Cracchi e altri cinque indagati la Procura contestava un solo caso di assenteismo, le loro posizioni sono quindi state stralciate e si avviano verso la richiesta di archiviazione per la lieve entità del fatto.
Per tutti gli altri, invece, 22 in tutto, resta l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato perché nelle giornate del 14 e del 16 marzo e del 6 aprile sono stati ripresi mentre uscivano in orario di lavoro senza timbrare il cartellino. Molti solo per dieci o venti minuti, ma uno degli indagati si è assentato per cinque ore il 14 marzo (dalle 7.37 alle 12.41), un altro per due ore due giorni dopo.
«Con artifici e raggiri consistiti nel timbrare il badge in entrata allontanandosi successivamente dal posto di lavoro senza autorizzazione e omettendo di timbrarlo in occasione dei rientri — scrive la Procura —, ingenerando così nell’amministrazione l’errore della regolare presenza sul luogo di lavoro, si procuravano un ingiusto profitto con danno dell’ente».
Le indagini condotte dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno quantificato il danno complessivo causato all’Istituto in una somma di circa 600.000 euro, comprensivi del danno di immagine e per ciascuno della retribuzione percepita negli orari in cui in realtà erano assenti dal posto di lavoro. Le segnalazioni sono state già inoltrate alla Corte dei Conti.
Gli episodi contestati nelle carte della Procura sono solo quelli ripresi dalle telecamere di Striscia, che appostandosi fuori dall’Istituto in via Galliera, ha fatto scoppiare il caso divenuto politico oltre che giudiziario. Oltre al licenziamento di Colombo, infatti, una ventina di dipendenti sono stati sottoposti a provvedimento disciplinare, in alcuni casi conclusosi con delle sospensioni. Mentre sono saltate le poltrone del presidente Angelo Varni e del direttore Alessandro Zucchini. Dopo l’esplosione del caso mediatico, la Regione ha avviato un giro di vite che ha portato all’immediato cambio dei vertici di via Galliera. Ieri il nuovo direttore Claudio Leombroni, a margine di un convegno, ha detto: «Cambieremo parecchie cose nei prossimi mesi, ma l’anima dell’Ibc rimarrà quella di un ente che si impegna nella promozione di eventi di carattere culturale di alto livello».