Conflitto d’interessi, sì alle erogazioni per i soci ma non per gli altri La mediazione in Collegio spacca le istituzioni
Cade il conflitto d’interesse per i soci della Fondazione Carisbo. A meno che non facciano parte di un organo decisionale. E le istituzioni si dividono sul voto. Ieri i componenti del Collegio d’indirizzo hanno raggiunto una mediazione su uno dei punti che più hanno spaccato l’organo di via Farini: il regolamento sul conflitto d’interesse. La vecchia norma, approvata ad aprile 2016, prevedeva che non potessero ricevere contributi «enti o organi dei quali faccia parte, come amministratore, socio o componente, uno o più membri degli Organi della Fondazione stessa». A ottobre dello scorso anno, appena sei mesi dopo l’approvazione del regolamento, erano iniziate le prime proteste. La maggioranza del Collegio premeva per cambiare la norma, la minoranza di nomina istituzionale aveva i numeri per evitare modifiche. Ieri una mediazione proposta da Federico Toth (il componente nominato dalla Regione) è passata. Ora le erogazioni sono precluse solo a enti di cui faccia parte «come amministratore, uno o più membri degli organi di indirizzo, amministrazione e controllo della Fondazione». Il tema del conflitto d’interessi è molto sentito nelle stanze di via Farini: dell’assemblea fanno parte componenti di enti benefici (come padre Digani dell’Opera di Padre Marella), che ora potranno ricevere erogazioni. Ma i componenti di cda e Collegio d’indirizzo non potranno vedere arrivare finanziamenti a enti di cui sono amministratori. L’ultimo caso, non l’unico, al centro delle polemiche è stato quello dei 250mila euro alla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di cui è segretario lo storico Alberto Melloni, nel Collegio d’indirizzo. Ieri le istituzioni si sono spaccate, la modifica è passata con 16 voti su 20. Due assenti, due astenuti: Filippo Bitetti e Rosanna Favato, nominati da Comune e Città metropolitana. «La proposta meritava attenzione ma andava approfondita», spiega Bitetti. La battaglia si concentra sullo Statuto. «Siamo vicini a una mediazione», assicura il presidente Leone Sibani.