MUSICA E CINEMA IL DIARIO DI NYMAN
«NyMan with a Movie Camera» è una sorta di diario visivo che documenta la sua vita di tutti i giorni, in giro per il mondo, abbinando le sequenze originali di Dziga Vertov con riprese realizzate dal compositore-regista britannico negli ultimi due decenni
Il compositore inglese Michel Nyman ha da sempre ha intrecciato le sue creazioni musicali con il cinema, a partire dallo storico sodalizio con Peter Greenaway, passando per Gattaca e Lezioni di piano.
Ma Nyman è anche un grande cultore dell’avanguardia sovietica, come stanno ad attestare i suoi lavori degli ultimi anni su La corazzata Potemkin e L’uomo con la macchina da presa. Nyman, nato a Londra 73 anni fa, ha deciso di andare oltre la composizione di partiture che accompagnino i film. La sua conoscenza del cinema sovietico degli anni Venti è confermata dall’altro suo progetto legato al capolavoro di Dziga Vertov, che questa sera proporrà a Bologna, alle 21 al Teatro Manzoni: NyMan with a Movie Camera, che gioca sul titolo inglese dell’opera del 1929 e fa parte della più ampia raccolta Cine Opera, è un film di 64 minuti diretto dallo stesso Nyman. Una sorta di diario visivo che documenta la sua vita di tutti i giorni, in giro per il mondo, nel corso degli ultimi vent’anni, abbinando le sequenze originali di Vertov con riprese realizzate da Nyman negli ultimi due decenni. Un progetto radicato nelle idee di Vertov sulla «percezione della verità», che si presenta come un documentario sperimentale e si avvale di varie tecniche legate al collage cinematografico. La proiezione dei due film, di Nyman e di Vertov, avviene poi contemporaneamente, fianco a fianco, e ciascuna pellicola viene mostrata su uno schermo separato di dimensione identica, accompagnata da una performance dal vivo della partitura eseguita dalla Michael Nyman Band. Nyman è partito dalla versione originale del 1929, realizzata dal documentarista sovietico, esponente di punta del movimento
dei «cine-occhi». Privo di qualsiasi spiegazione verbale, L’uomo con la macchina da
presa è un abbagliante fuoco d’artificio del «montaggio sovietico», giunto al suo apice alla fine degli anni Venti. La sua particolarità è quella di essere