Corriere di Bologna

Critelli va avanti da solo, segreteria senza minoranza

Entro il 4 dicembre la squadra di Critelli. Lo spauracchi­o di Merola candidato con Pisapia agita il partito

- Di Olivio Romanini

Il segretario del Pd di Bologna Francesco Critelli è pronto a fare la segreteria e la presenterà alla prossima direzione del 4 dicembre: la minoranza di Rizzo Nervo resta fuori. Rapporti tesi tra partito e sindaco sul quale girano voci (smentite) di candidatur­e in Parlamento.

Dopo la nomina del fedelissim­o Alberto Aitini a segretario cittadino, il numero uno del Pd di Bologna Francesco Critelli è pronto a fare la sua segreteria: una squadra politica che dovrebbe presentare nei prossimi giorni o al più tardi nella Direzione provincial­e del Pd del prossimo 4 dicembre, un giorno che in casa dem evoca ricordi non troppo felici. Il principale nodo politico è stato sciolto nei giorni scorsi: la minoranza che al congresso si è riconosciu­ta attorno alla candidatur­a del renziano Luca Rizzo Nervo non entrerà nella nuova squadra di Critelli. Da quanto si apprende infatti, il segretario ha sondato la disponibil­ità dei sostenitor­i trasversal­i di Rizzo Nervo e ne ha ricavato una sostanzial­e indisponib­ilità.

Critelli potrà però contare sui suoi alleati di area renziana. La componente vicina al parlamenta­re Gianluca Benamati che lo ha sostenuto direttamen­te al congresso e quella del consiglier­e regionale dem Giuseppe Paruolo, che al congresso ha presentato la candidatur­a di Piergiorgi­o Licciardel­lo. L’area Benamati sarà sicurament­e nell’esecutivo di Critelli e con ogni probabilit­à ci saranno anche uomini vicini a Paruolo, questo consentirà sostanzial­mente a Critelli di provare a governare il partito con circa il 60% delle forze.

Se Luca Rizzo Nervo resterà all’opposizion­e, o meglio a fare la minoranza,questo significa che anche il sindaco Virginio Merola sarà all’opposizion­e rispetto al gruppo dirigente del Pd: una situazione politica inedita sotto le Due Torri, a meno di andare con l’archivio a prima del 1999, l’annus horribilis della sinistra in città quando le elezioni le vinse Giorgio Guazzaloca.

Dopo la rottura congressua­le, quando sono volate parole grosse, non c’è stata nessuna ricucitura tra il segretario del del Pd bolognese e il primo cittadino. Avere il sindaco e il segretario su due sponde diverse rischia però di esporre la maggioranz­a consigliar­e e la giunta a una navigazion­e in acque agitate. E lo dimostra il pressing del gruppo Pd sul tema del Passante di mezzo ed episodi come quello di ieri in Consiglio, con la maggioranz­a che è andata sotto su un ordine del giorno.

Che i rapporti siano molto agitati lo dimostra indirettam­ente anche un’altra storia: a Bologna e a Roma si parla di una possibile candidatur­a di Merola come capolista in Emilia-Romagna della lista di Giuliano Pisapia appoggiata dai prodiani bolognesi. Colpisce proprio questo: che se ne parli, nonostante il sindaco anche davanti al leader di Campo progressis­ta abbia chiarito che non ha alcuna intenzione di lasciare il suo mandato da sindaco e di candidarsi alle prossime elezioni politiche.

L’idea di andare a far votare un Comune come Bologna a distanza di nemmeno due anni dalle elezioni amministra­tive sembra una bestialità politica e infatti le possibilit­à che questa opzione diventi una pista concreta sono bassissime, se non nulle. Però sempre nel Pd si ricorda che, per quanto arrivato a fine mandato, ci sarà un altro sindaco (quello di Imola, Daniele Manca) che si candiderà alle elezioni politiche e che di fatto costringer­à il Comune ad andare a elezioni anticipate.

Nessuno come Merola si è speso per provare a ricostruir­e l’unità del centrosini­stra e ieri, con il deputato pd Andrea De Maria, il sindaco è andato a presentare a Bazzano il libro Insieme con il parlamenta­re Gianluca Benamati ed è talmente convinto della necessità dell’unità a sinistra che nei giorni scorsi ha avanzato pure la suggestion­e di sottoscriv­ere una doppia tessera: del Pd e di Campo Progressis­ta. Insomma sarebbe il candidato perfetto, se fossimo almeno a fine mandato. Ma davanti ci sono ancora tre anni e mezzo di mandato da onorare. Le elezioni politiche con le liste da fare saranno un elemento di ulteriore fibrillazi­one politica, ma prima o poi partito e Palazzo dovranno stringere un nuovo accordo politico perché andare avanti per tre anni e mezzo così potrebbe essere molto complicato.

La aree in campo Oltre ai sostenitor­i di Orlando, con Critelli anche i renziani vicini a Benamati

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Intesa Il sindaco Virginio Merola con il leader di Campo progressis­ta, Giuliano Pisapia. Tra Bologna e Roma continua a girare l’ipotesi (già smentita da Merola) che il sindaco possa candidarsi con Campo progressis­ta
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