«Povere» donne Il gap di genere che pesa sulla busta paga
Sotto le Torri e in provincia pronte ad aprire stabilimenti Ibm, Eon e Aetna group
Le donne studiano di più, hanno voti migliori all’università, ma continuano ad avere una busta paga più leggera dei loro colleghi. Il gap di genere tra donne e uomini si fa sentire — e nemmeno poco — anche sotto le Due Torri. A dirlo è la nuova classifica de Il Sole 24 Ore pubblicata ieri in contemporanea con una nuova analisi di genere dell’ufficio Statistica del Comune. Se il capoluogo emiliano è ai primissimi posti (su 110 province italiane) per tasso di occupazione, anche giovanile, si ferma però a metà classifica del quotidiano economico per quanto riguarda il divario salariale tra uomini e donne, differenza che arriva al 19,5%.
Oltre 40 milioni di euro di investimenti e nuovi posti di lavoro. Questo si attende l’Emilia-Romagna dalla chiusura degli accordi con sei imprese che hanno partecipato al secondo bando regionale per l’industria 4.0. Due progetti riguardano Bologna, che dovrebbe ospitare un centro di ricerca su Active Intelligence dell’Ibm e un centro digitale interattivo della californiana Eon Reality.
Ibm è intenzionata a investire oltre cinque milioni di euro sotto le Torri nel prossimo biennio con l’obiettivo di combinare nuove e diverse tecnologie nell’ambito dell’intelligenza artificiale in settori come salute e benessere (verso soggetti fragili, come i pazienti affetti da malattie croniche), nuovi sistemi di formazione e apprendimento e nuove modalità di interazione e relazioni tra le reti di oggetti e gli apparati fisici. Un altro centro che aspira a diventare l’hub italiano per lo sviluppo di contenuti e applicazioni legati alla realtà virtuale aumentata è quello proposto da Eon Reality. La società californiana, fondata nel 1999 nella città di Irvine in California, sviluppa piattaforme digitali per le imprese, nei settori dell’istruzione e della formazione. L’obiettivo del nuovo centro, che avrà tra i suoi partner pure l’Università di Bologna, e che aprirà alle Roveri, è accelerare il rapporto uomo-macchina simulando la realtà (ad esempio con occhiali tridimensionali che indicano con precisione un punto sul quale intervenire, utile sia per un operaio che per un chirurgo). Da dicembre fino alla fine del 2020 Eon vuole investire oltre 24 milioni di euro e offrire lavoro a 160 persone.
Nel Bolognese, a Castel San Pietro Terme, nel prossimo biennio potrebbe invece arrivare la Aetna Group spa, azienda di Verrucchio (Rimini) che opera nel packaging specializzato con impianti produttivi in Italia, Usa, Brasile e Cina. Lo stabilimento di Castel San Pietro diventerebbe il secondo principale per l’azienda dopo quello nel riminese. Il programma che ha superato il bando si chiama «Techlab 4.0» e vuole sviluppare nuovi progetti per l’automazione distribuita di sistemi produttivi nell’ambito dell’internet of things (quando la Rete rende gli oggetti più intelligenti, come la sveglia che suona prima in caso di traffico). A Imola c’è la Sacmi che ha colto l’opportunità di Viale Aldo Moro per realizzare un nuovo centro di ricerca, una piattaforma software per la simulazione digitale oltre a un percorso formativo per 20 neo assunti che aprirà la strada ad una Academy 4.0 interna all’azienda. A Faenza invece la Bucci Automations spa (macchine e utensili) ha in mente di creare un centro ricerche con servizi internet of things per l’automazione industriale. Mentre a Modena la startup Energy Way Srl, che opera nel settore del data management industriale , è pronta ad allargarsi allo studio dei Big Data.
Il bando aiuta queste imprese fornendo incentivi, facilitando il rapporto con le istituzioni, e prevedendo pure una quota di cofinanziamento regionale. Dopo questa prima selezione (in tutto sono dieci le proposte arrivate sul tavolo di Viale Aldo Moro), ora si entra nella fase due di ulteriore verifica tecnica prima della firma degli accordi. «L’EmiliaRomagna è diventata sempre di più una regione che richiama o porta a realizzare investimenti in grado di generare nei suoi territori sviluppo e nuovi posti di lavoro, molti dei quali altamente qualificati», è soddisfatto il governatore Stefano Bonaccini. «Vogliamo favorire investimenti che vadano a rafforzare, oltre alle imprese beneficiarie, anche il tessuto di piccole e medie imprese di subfornitura», aggiunge l’assessore alle Attività produttive Palma Costi. Il primo bando è datato 2016. Furono finanziati 13 progetti (in corso di realizzazione) per un investimento totale di 126 milioni di euro (di cui 41 milioni pubblici) e che dovrebbe portare a 1.200 nuovi posti di lavoro.
Bonaccini Simo una regione che sempre più richiama investimenti in grado di generare sviluppo e nuovi posti di lavoro Vogliamo favorire le imprese che possono rafforzare anche il tessuto di piccole e medie imprese di subfornitura