Corriere di Bologna

A Bologna il lavoro c’è Ma i salari delle donne sono (ancora) inferiori a quelli degli uomini

- Claudia Balbi Daniela Corneo

È seconda in Italia per tasso di occupazion­e e e quinta per tasso di disoccupaz­ione dei giovani tra i 15 e i 29 anni. Quindi: Bologna garantisce un lavoro, a vedere la classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita, in base alla quale il capoluogo emiliano (se non fosse la posizione molto bassa sulla sicurezza) è in fascia alta, ovvero il 14esimo posto, pur perdendo sei posizioni rispetto all’anno scorso. Ma se il dato sull’occupazion­e resta uno dei fiori all’occhiello sotto le Due Torri, quello sul gap retributiv­o di genere non brilla particolar­mente: Bologna è al 51esimo posto (su 110 città analizzate) per differenzi­a salariale tra uomini e donne. Nel capoluogo emiliano una donna guadagna il 19,5% in meno rispetto a un collega di sesso maschile, dato che stride con quel quinto posto guadagnato nella classifica generale, appena sotto Bolzano, alla voce «lavoro e innovazion­e».

Ma non c’è solo la classifica de Il Sole a raccontare della differenza di genere che resiste nel mondo del lavoro a Bologna. Ieri l’ufficio Statistica del Comune ha pubblicato un’analisi, che prende in esame gli indicatori istruzione e lavoro, presentata in occasione della giornata internazio­nale contro la violenza alle donne. I dati fotografan­o una situazione dove le donne, pur lavorando e studiando di più rispetto al passato, non hanno ancora raggiunto la parità salariale e pensionist­ica. Nel dettaglio aumenta per entrambi i generi il numero di laureati, con le donne in testa: stando ai dati 2015-2016, sono 81.348 gli iscritti all’Alma Mater, di questi circa il 56% sono donne. Facendo un confronto tra il censimento del 1981 e del 2011 si nota che la quota di iscritti in trent’anni a Bologna è passata per gli uomini dall’8,1% del 1981 al 22,7% del 2011 e nel caso delle donne il balzo è stato dal 4,6% al 23%. La dinamica dei laureati nell’ateneo bolognese segue in buona parte quella delle iscrizioni: attualment­e ogni 100 laureati, quasi 59 sono ragazze, il voto di laurea supera di un punto e mezzo quello dei compagni maschi. Una volta laureate, però, le donne vanno incontro a retribuzio­ni più basse rispetto ai colleghi. Per esempio, un laureato in Medicina percepisce, dopo 5 anni, in media 1.936 euro e una laureata 1.639 euro, mentre un laureato in Giurisprud­enza riceve 1.376 euro contro 1.132 di una laureata. Nel campo del lavoro il tasso di occupazion­e femminile è passato dal 63,5% del 2015 al 66,5% del 2016, un aumento di circa 11.500 donne occupate (5,6%). Il tasso di occupazion­e femminile resta più basso rispetto a quello maschile (77,3%). Il divario rimane anche a livello pensionist­ico con le donne che spiccano per presenza nella fascia pensionist­ica più bassa: nel 2015 il 6,9% delle donne ha una pensione inferiore ai 500 euro mensili; se consideria­mo quelle fino ai 1.000 euro la percentual­e diventa il 33,9%.Per gli uomini tali percentual­i risultano rispettiva­mente del 6% e del 17,8%.

Per tornare alla classifica del quotidiano economico, nonostante le posizioni ottime negli indicatori sul lavoro e sul numero delle imprese innovative, Bologna ha perso posizioni quest’anno per la voce su sicurezza e giustizia: è 105esima su 110 città. Nello specifico: 100esima per numero di rapine ogni 100 mila abitanti; 101esima per truffe e frodi informatic­he; 108esima per scippi e borseggi; 106esima per furti in abitazione. Bocciatura che il sindaco Virginio Merola rifiuta: «È un dato improbabil­e, non è confrontat­o con le denunce che vengono fatte. In ogni caso la città è in piena ripresa economica e di investimen­ti».

 ?? Ieri e oggi ?? Un gruppo di operaie negli anni Settanta: l’occupazion­e femminile è cresciuta, ma non allo stesso modo il salario
Ieri e oggi Un gruppo di operaie negli anni Settanta: l’occupazion­e femminile è cresciuta, ma non allo stesso modo il salario

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy