Pneumologia più interventistica
Sant’Orsola,. aal 4 dicembre la nuova sede della struttura interaziendale Dal 2018 resta solo l’unità al Maggiore mentre chiude quella al Bellaria È già tra le prime tre realtà in Italia per numero di interventi (2.300) all’anno
Più moderna, funzionale e vicina alle esigenze dei pazienti. Il 4 dicembre entrerà in funzione la nuova sede di Pneumologia interventistica al polo Cardio-toraco-vascolare al padiglione 23 del Sant’OrsolaMalpighi.
Non si tratta di un semplice trasferimento del complesso prima operativo al padiglione 5, ma di un forte potenziamento della struttura, che convoglia ora in un’unica sede tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche invasive, nonché nuove e migliori tecnologie per il trattamento delle patologie delle vie aeree, del polmone, della pleura e del mediastino. È il frutto di un investimento interaziendale di 557 mila euro, fondi sia della Regione Emilia-Romagna che dell’Ausl, e punta ad essere l’unica sede a Bologna per interventi pneumologici di elevata complessità. Per il direttore dell’unità operativa Rocco Trisolini, «il servizio interaziendale ha consentito di evitare la parcellizzazione di tecnologie tra le diverse strutture ospedaliere come era prima di
unificare il servizio». Nel 2018, infatti, l’unità del Bellaria verrà del tutto sospesa e al Maggiore saranno eseguiti soltanto interventi di primo e secondo livello, oltre che attività di supporto al Trauma center, Pronto Soccorso e chirurgia toracica. Il servizio di Pneumologia interventistica interaziendale è attivo sul territorio metropolitano dal 2015, ma l’obiettivo in prospettiva è quello di concentrare le attività e i luoghi di erogazione.
La nuova sede occupa al piano seminterrato una superficie di 400 metri quadrati. Comprende un’area ambulatoriale, formata da spazi di attesa, supporto e servizio, tra cui quello di anestesia/rianimazione e un’area operatoria, con i relativi spazi per la preparazione dei pazienti e dei chirurghi, il lavaggio dei ferri e la sala per gli interventi completata da un sistema audio-video integrato. Sarà, infatti, possibile gestire un flusso di immagini, suoni e video, sia all’interno che all’esterno della sala, per motivi assistenziali, ma anche per la didattica. Dietro agli schermi, dipinto sulla parete un lago di montagna. «L’immagine è stata scelta dai miei collaboratori — spiega Trisolini—. È comune in Germania, ma qui è una novità».
Nella struttura verrà eseguita l’attività complessa svolta in sedazione profonda, che consiste principalmente in ecoendoscopia, cribiopsia, terapia endoscopica in broncoscopia rigida, terapia endoscopica di enfisema ed asma. Accanto alle prestazioni invasive verrà svolta anche l’attività clinica fatta di hay hospital, day service, ambulatorio e consulenze ai pazienti ricoverati al fine di massimizzare il risultato diagnostico e ridurre i rischi. Una modalità di lavoro che il direttore del policlinico Sant’Orsola Antonella Messori ha definito «multidimensionale» per un ambito, quello della interventistica pneumologica, che presenta risvolti fondamentali in altre discipline.
Con un approccio del tutto multidisciplinare, grazie a interazioni che abbracciano ad esempio l’oncologia, l’otorinolaringoiatria, la radioterapia, le malattie infettive, la chirurgia pediatrica, l’ambito trapiantologico, la medicina d’urgenza e il Pronto soccorso, nella nuova unità ci sarà spazio anche per l’attività di ricerca clinica. Saranno portati avanti studi nazionali e internazionali per l’adozione di nuove tecnologie e processi alternativi di cura del paziente. Un lavoro di ricerca che vedrà coinvolta anche l’Università di Bologna.
Il reparto interaziendale di Pneumatologia interventistica è già ai primi tre posti in Italia per il numero degli interventi eseguiti all’anno. Si tratta di 2.300 prestazioni diagnostiche e terapeutiche invasive, 1.500 consulenze su pazienti ricoverati, 450 day hospital di cui il 30% per pazienti fuori provincia e regione, 1.200 day service e 1.000 visite. Grazie alla concentrazione dei servizi e alle nuove tecnologie del polo, i volumi potranno essere incrementati.
Trisolini Abbiamo evitato la parcellizzazi one delle tecnologie tra ospedali In sala c’è una immagine di un lago in montagna, come usa in Germania