Corriere di Bologna

Il nuovo Bologna da record di Donadoni

«Dobbiamo imparare a confermarc­i. Se si allena così, Destro vale l’azzurro. Il Milan? Magari»

- Alessandro Mossini

Il momentaneo settimo posto in classifica rappresent­a il momento più positivo della gestione bolognese di Roberto Donadoni: aveva galleggiat­o intorno al decimo posto tra le 22° e la 25° giornata della sua prima stagione, mentre aveva accarezzat­o la settima piazza lo scorso anno ma erano passate solo cinque giornate e poi si inabissò. Il tecnico si gode il +4 rispetto a un anno fa e a Radio Anch’Io Sport su Radio Rai fa il punto sul momento rossoblù: «Il futuro dipende da noi, le cose stanno andando discretame­nte e dobbiamo essere bravi a proseguire su questo trend. Le ultime due gare hanno detto solo cose positive e dobbiamo confermarl­e».

Per farlo serve la mentalità vista soprattutt­o sabato, dal primo all’ultimo minuto. E

Per il nostro progetto serve tempo, la serie A spaccata in tre è risultato del gap nelle risorse

quando qualcuno gli fa notare che il Milan, a pari punti col Bologna, ha velleità di Europa e quindi potrebbero averle anche i rossoblù Donadoni resta cauto: «Mettendola giù così uno può anche sperarci, ma le speranze passano da ciò che riusciamo a fare giorno dopo giorno. La strada è quella, non dobbiamo cedere di un passo: le qualità tecniche si possono discutere, ma l’impronta deve essere sempre la stessa mostrata contro la Sampdoria, quando abbiamo tenuto viva la partita anche in dieci per 45 minuti». Di certo i rossoneri per Donadoni sono un sogno mai nascosto e sulla proposta di un tifoso milanista di una raccolta firme per portarlo sulla panchina del Diavolo in futuro, il tecnico non è ipocrita: «Magari – ribatte – ma il Milan ha sempre reputato ci fosse di meglio del sottoscrit­to e sono scelte legittime. Io continuo il mio cammino, cerco di costruirmi una credibilit­à e vedremo cosa riserverà il futuro».

Più secco e deciso quando si parla di Nazionale, quando conferma il no all’azzurro («Ero convinto e deciso di proseguire il mio impegno con il Bologna e lo resto tuttora») detto in coppia con Saputo. E al chairman regala un grande assist poco dopo, rispondend­o a chi parla di un club cauto: «Il Bologna sta cercando di programmar­e, è un lavoro che non può essere fatto in brevissimo tempo. Questa serie A spaccata in tre è inevitabil­e e logica se si pensa alla disparità di risorse tra le grandi e le altre: quando si vuol vendere un campionato più competitiv­o bisogna pensare a questa situazione».

Piovono assist, come quando Donadoni giocava. E l’ultimo è per Destro, una carezza vera e propria: «Ci sono tanti giocatori di prospettiv­a in questo Bologna, Mattia è uno dei più talentuosi della squadra e nell’ultimo mese sul piano degli allenament­i sta facendo passi avanti. Se riesce a mantenere questo trend tornerà appetito e appetibile anche per la Nazionale».

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Settimo Roberto Donadoni non aveva mai raggiunto il settimo posto da tecnico del Bologna

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