Ora Boniciolli deve inserire Rosselli
Fa ancora male il ko contro Ravenna. Il gruppo attende l’arrivo dell’ex bianconero
Chissà quale è stato l’aspetto più duro della punizione, per il gruppo Fortitudo, tra il risveglio al mattino presto di un lunedì che avrebbe dovuto essere giorno libero e l’obbligo di rivedere la partita ignobilmente buttata via contro Ravenna. Oppure, il sentir dire che è ormai fatto l’accordo biennale con Guido Rosselli, notizia ancora ufficiosa ma da ieri praticamente certa, interpretabile forse come terzo castigo della giornata, per un blocco di undici giocatori senior che diventano così dodici, ma possono andare a referto solo in dieci.
Ieri mattina, come annunciato da Boniciolli domenica sera nel rovente post-match, la squadra si è ritrovata alle 8 in punto nei sotterranei del PalaDozza per una seduta video fuori programma, anche se poi non c’è stato alcun allenamento punitivo, in campo i lavori riprenderanno solo oggi, in vista di un altro snodo delicatissimo, la trasferta di Treviso. In questi tre anni di A2 altre volte si erano viste sconfitte sconcertanti seguite poi da cambi del programma postgara dettati dalla gravità del momento, viene in mente il disastro di Matera del novembre 2015, quando la squadra saltò la cena prevista in albergo per andare subito a rivedere la partita a video (si parlò di digiuno ma in realtà mangiò dei panini più tardi), oppure quello di Piacenza del dicembre 2016, quando Boniciolli smise di guidare la squadra per due quarti e si mise a sedere in disparte, poi la riportò a casa a rivedere immediatamente la partita appena scesa dal pullman. Probabilmente i due punti più bassi delle rispettive stagioni, come si spera sia stata la sconfitta in casa con Ravenna, contando che una volta toccato il fondo non si cominci a scavare.
Poi è giusto non drammatizzare oltre misura quella che è solo la seconda sconfitta su 9, maturata in un contesto probabilmente irripetibile, perché anche chi mastica basket da decenni fatica a ricordare una partita persa dal +28 a 14’ minuti dalla fine, per di più da un gruppo espertissimo, contro avversari che si erano già arresi mettendo in campo i ragazzini. Negli occhi resta però la «prestazione inaccettabile» — parole del coach — alla fine di una di quelle serate che sorprendono anche chi pensa di averle già viste tutte, anche su una piazza che di crolli clamorosi ne ricorda, con dolore, diversi. Nei derby del ’98, contro Treviso nel ’99 (anche +16 in