Cannabis e tumori tra realtà e fantasie
Quando vado a fare conferenze nei licei, capita che mi chiedano se la cannabis è cancerogena (gli universitari non me lo chiedono quasi mai, non so se dipenda da una maggiore ritrosia o da una minore propensione al consumo). Ultimamente, a seguito di alcune notizie comparse in rete, mi chiedono anche se la cannabis può curare i tumori. Vediamo quali sono i dati scientifici affidabili. Il consumo di cannabis da parte di persone sane aumenta il rischio di tumori. In parte questo è dovuto al fumo in associazione con il tabacco, ma ci sono anche rischi cancerogeni specifici per organi in cui il tabacco non c’entra, ad esempio il testicolo. Per i malati, gli unici usi medici riconosciuti della cannabis, che hanno portato anche alla produzione da parte dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, sono come analgesico, o per controllare nausea e vomito indotti dalla chemioterapia. Alcuni risultati sperimentali suggeriscono che specifiche molecole derivate dalla cannabis (cannabinoidi), in condizioni opportune, potrebbero indurre la morte delle cellule tumorali e ridurne la malignità. Al momento non ci sono prove che questo possa tradursi in terapie efficaci. Le storie mal documentate di casi isolati che si trovano in rete non hanno alcun valore: solo sperimentazioni cliniche controllate potranno fornirci qualche certezza.
*Commissione Consultiva Strategica