Corriere di Bologna

Campioni e peones, tradimenti a Basket City

L’ex bianconero alla Fortitudo, una storia di porte girevoli che si ripete Solo due atleti con i galloni avevano saltato il fosso: Lombardi e Bertolotti

- Enrico Schiavina di

Il derby che quest’anno non ci sarà, e che non c’è stato per otto anni prima delle due sbornie della stagione scorsa, ma che vive ogni giorno di confronti in astratto tra le eterne duellanti anche se abitano a piani diversi, ha un nuovo caso con cui alimentare la propria inesauribi­le voglia di polemica. Si chiama Guido Rosselli ed è il capitano della Virtus che passa alla Fortitudo, ce n’è abbastanza per tornare a discutere.

Attraverso Rosselli tornano ad intrecciar­si i percorsi delle carissime nemiche che il destino vuole sempre vicine, interdipen­denti, anche quando non possono sfidarsi sul campo. Rosselli va alla Effe ma potrà giocarci solo quando la V nera lo libera, in ogni caso non domenica a mezzogiorn­o a Treviso, dove comunque Boniciolli ha detto di voler andare con quelli del disastro con Ravenna «per dar loro l’occasione di riscattars­i».

È solo serie A2 ma Rosselli che cambia lato della barricata riapre questioni antiche, fa scomodare la storia e ripropone domande a cui nessuno può dar risposte precise: alto tradimento o normale avvicendam­ento tecnico? Come la prenderann­o i tifosi, nuovi ma soprattutt­o vecchi? «Ci hai fatto ubriacare, per sempre grazie» ha scritto un paio di settimane fa la curva bianconera per salutarlo, sapevano che andava via ma non sapevano ancora che sarebbe andato proprio da quelli là. Molti, nelle ultime giornate, hanno cambiato umore e opinione stando alle frecciate apparse sui social.

E poi, messi da parte i sentimenti, prendere un pezzo importante dai cugini sul piano tecnico è un affare? In passato a volte lo è stato, a volte per niente. Di certo c’è soltanto che moltiplica la pressione, sul saltatore di fosso e su chi lo prende. Lo sa bene Guido Rosselli da Empoli, che curiosamen­te è città che nel basket, seppur tagliata fuori dal giro che conta, è sempre stata fieramente divisa tra due realtà in competizio­ne interna, l’USE dello stesso Guidone e del padre Rossano, storico dirigente, contro la Pallacanes­tro Empoli, oggi una in B e l’altra in C1.

A Bologna comunque alla fine nessuno si strapperà i capelli per il passaggio ai cugini del capitano dell’ancora fresca promozione, che non è certo il primo e non sarà l’ultimo a fare il fatidico passo. L’archivio dice che in 51 anni di storia della rivalità tra Virtus e Fortitudo — inizio convenzion­almente fissato al 15 dicembre 1966, data del primo derby — i giocatori che hanno vestito entrambe le maglie sono 35, ma di questi solo 16 hanno fatto un passaggio diretto. Prima di Rosselli gli ultimi erano stati due bimbi virtussini andati a cercar fortuna con l’Aquila in Serie B dopo aver appena assaggiato la prima squadra bianconera da panchinari, Gherardo Sabatini e Aristide Landi, ma prima di loro nella lista ci sono fior di campioni. C’è il miglior giocatore bolognese ogni epoca (Belinelli), c’è gente che ha vinto medaglie in azzurro (Caglieris, Bonamico, Frosini) o titoli di Eurolega (Jaric, Smodis, Bluthentha­l), ci sono personaggi comunque epocali come Dado Lombardi o lo stesso Maurizio Ferro che è stato uno dei fondatori della Fossa dei Leoni.

Se le rivalità spesso sono solo una questione di simboli, una forte suggestion­e è proprio quella del capitano che passa dall’altra parte: prima di Rosselli, a Bologna in mezzo secolo è successo solo due volte, ed in tempi lontanissi­mi. Appunto con Lombardi nel 1970, il primo ratto di sempre, un colpo fortitudin­o che lasciò scontenti un po’ tutti, tifosi dell’una e dell’altra, derubricat­o poi ad errore di fine carriera di un virtussino a vita. Poi con l’altrettant­o amato Gianni Bertolotti esattament­e dieci anni dopo, scaricato nel 1980 dalla V nera dopo 298 presenze e 4.647 punti segnati: una sola stagione in biancoblù ma ben giocata, soprattutt­o i due derby, il secondo vinto. Talmente rispettato, Bertolotti, che lo fecero subito capitano della Effe, questa sì una cosa che oggi non succedereb­be mai.Da quei due si passa a Rosselli, che capitano Virtus lo è stato pur avendoci giocato solo un anno e qualche mese. Ma si parla pur sempre dell’Mvp della scorsa A2 ed è quello il campionato che la F vuole a vincere. Anzi, deve vincere, a questo punto.

I più discussi Jaric e Frosini criticati ai tempi dell’età dell’oro Famoso Ferro, fondò la Fossa ma andò alla V

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 ?? Doppi ex ?? Tre personaggi discussi per aver cambiato maglia tra Virtus e Fortitudo: dall’alto Guido Rosselli, Dado Lombardi, Marko Jaric
Doppi ex Tre personaggi discussi per aver cambiato maglia tra Virtus e Fortitudo: dall’alto Guido Rosselli, Dado Lombardi, Marko Jaric
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