Corriere di Bologna

L’IRA DELLA SINISTRA, I DUBBI PD

- O. Ro. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La sinistra all’attacco della giunta per la decisione di introdurre la tariffa di presenza alle materne, dubbi nel Pd che però alla fine si compatta. Per Frascaroli «si sta smantellan­do la scuola pubblica bolognese». Per Coalizione civica è una scelta «molto grave».

La sinistra va all’attacco della giunta Merola sull’introduzio­ne della tariffa di presenza per le scuole dell’infanzia mentre il Pd fa quadrato, anche tra i consiglier­i dem non mancano i critici. Sul tema ieri si è riunito il gruppo pd a Palazzo d’Accursio che ha sentito la relazione, definita «appassiona­ta» da chi c’era, della vicesindac­o con delega alla Scuola, Marilena Pillati. Ai consiglier­i ha ribadito quanto spiegato pubblicame­nte, cioè che per le famiglie non cambia niente e che il nuovo regolament­o prevede che il pasto non sia più un servizio accessorio, ma che «parte di un progetto educativo».

Naturalmen­te non è che non cambi proprio niente: la famiglia che ritira il bimbo prima del pasto pagherà una retta di presenza, mentre prima non pagava niente. Ma il punto, come spesso accade in politica, non è tanto di merito ma simbolico. Con l’introduzio­ne della tariffa di presenza va in soffitta il mito della scuola materna pubblica. E questo fa saltare sulla sedia la sinistra. L’intervento più duro è quello di Amelia Frascaroli: «Stanno lentamente distruggen­do il sistema della scuola d’infanzia che Bologna aveva creato. Non so neanche quanto questo progetto sia consapevol­e, ma è un dato di fatto che passo dopo passo viene smantellat­o un sistema che ho conosciuto bene come educatrice in un asilo nido e di cui ci facevamo vanto».

Anche Coalizione civica, la lista guidata da Federico Martelloni, stronca la decisione dell’amministra­zione e si prepara a dare battaglia quando il provvedime­nto arriverà in aula a dicembre per l’approvazio­ne finale. «La delibera l’abbiamo ricevuta oggi — spiega Martelloni — e pensiamo che quello messo in campo dal Comune sia un cambiament­o molto grave, si modifica il paradigma della scuola pubblica». Dall’opposizion­e Forza Italia, con il capogruppo Marco Lisei, non apprezza la novità: «Ormai si paga anche l’aria che si respira, sarà l’ennesimo balzello per le famiglie bolognesi». Il capogruppo dem Claudio Mazzanti fa il pompiere e prova a compattare il gruppo dei Democratic­i. «Se qualcuno vuole fare qualche battaglia su posizioni di principio si accomodi pure — avverte — ma io non vedo il problema. Se consideria­mo il provvedime­nto complessiv­amente c’è un calo delle rette delle scuole e a quanto mi risulta le organizzaz­ioni sindacali hanno condiviso il provvedime­nto».

Qualche dubbio in casa pd resta, ma per ora rimane anche sotto traccia in attesa di una lettura più approfondi­ta della delibera che dovrà essere votata dall’aula nelle prossime settimane. Una cosa però la vicesindac­o Pillati l’ha spiegata chiarament­e ai consiglier­i: «Avevamo bisogno di poter contare su risorse certe, oggi quelle della refezione non lo sono» ha detto in sostanza. Perché tra chi va a prendere il bimbo prima, chi è moroso e altre storie le risorse non sono certissime, mentre si ritiene che con una tariffa legata alla presenza entreranno con più regolarità.

Amelia Frascaroli Stanno lentamente distruggen­do il sistema della scuola d’infanzia che Bologna aveva creato Giovanni Mazzanti Se qualcuno vuole fare battaglie su posizioni di principio si accomodi, io non vedo il problema

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