L’UNIVERSITÀ CHIAMA SOTHEBY’S ASTA DI GIOIELLI PER LA RICERCA
I preziosi da lasciti di famiglie facoltose. La gratitudine di Ubertini
L’eredità di quattro famiglie andrà all’asta il 14 dicembre per finanziare borse di studio e ricerca universitaria. L’Alma Mater collaborerà con Sotheby’s. Le offerte si potranno presentare via fax o direttamente in via Zamboni 33.
La base d’asta più bassa è di 15 euro, la più alta è di 7.000 (per una collana d’oro)
Via Zamboni come New Bond Street. Sotheby’s collaborerà con l’Alma Mater a un’asta in programma al civico 33 il prossimo 14 dicembre. Con la formula del «visto e piaciuto» o con offerta palese scritta, ci si potranno aggiudicare preziosi gioielli, orologi da polso, cornici in oro e diamanti, portasigarette in argento o ancora cruzeros e franchi fuoricorso. L’hanno chiamata «La buona asta» perché sostenuta dai lasciti di generose famiglie e perché i proventi finanzieranno la ricerca e garantiranno una borsa di studio a giovani laureandi.
Grazie alla generosità delle famiglie Vanini Cavagnino, Sandri, Fanti Melloni e Cuccoli, che hanno lasciato parte dei loro beni in eredità, l’Università ha organizzato un’asta di gioielli e preziosi i cui proventi saranno interamente destinati al finanziamento degli scopi individuati dai singoli lasciti testamentari.
L’eredità della signora Wanda Vanini andrà a sostenere l’attività del Centro interdipartimentale di ricerche sul cancro Giorgio Prodi mentre quella di Luisa Maria Sandri andrà al dipartimento di Medicina specialistica, diagnostica e sperimentale. I gioielli della signora Luisa Fanti Melloni finanzieranno borse di studio in Medicina per studenti meritevoli con tesi sull’infarto cardiaco. Il lascito della signora Maria Grazia Cuccoli si trasformerà in una borsa di studio a lei intestata della periodicità annuale e della durata minima di quindici anni presso la Scuola di Agraria.
«L’occasione di questa asta — fa sapere il rettore Francesco Ubertini — mi consente di esprimere la gratitudine della comunità universitaria e mia personale nei confronti di queste famiglie e della nobile generosità che ha accompagnato e motivato la loro ultima scelta».
La base d’asta più bassa è di 15 euro, per monete da collezione, quella più alta è per un bracciale in oro, onice, smeraldi e diamanti (7.000 euro).
Chiunque fosse interessato ai 66 pezzi donati, può presentare la propria offerta o compilando un modulo scaricabile dal sito dell’università (https:/ /eventi.unibo.it/la-buonaasta) corredato da documento di riconoscimento da inviare via fax (0512086011) entro le 24 del prossimo 7 dicembre o presentarsi nella Sala VIII centenario giovedì 14 dicembre. Dalle 11 alle 18.30 si potranno vedere i lotti. Alle 19 comincerà l’asta, con pubblico banditore e formula «visto e piaciuto», ossia l’aggiudicazione al primo incanto.
La base d’asta da cui il banditore partirà, sarà rappresentata dalla stima minima contenuta nel catalogo, nel caso non siano arrivate offerte scritte, o dalla più alta delle offerte via fax, se pervenute.
Ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche. Se nessuno rilancia, con 50 euro ci si può assicurare una deliziosa borsa con portamonete in argento. Chi ama l’abbinamento, può farsi una parure oro-corallo, con i lotti 44 e 46: collana e orecchini da abbinare a un bracciale e un orecchino spaiato (base d’asta totale: 610 euro). Tra classiche catenine con medagliette e fedi in oro, si trovano anche più originali bracciali in oro con monete pendenti (1.500 per quattro) e una preziosa ma un po’ improbabile catena in oro con ciondoli a forma di pesce e di fantasma e portapillole (200 euro). Chi offre di più?
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