Via il green, tutto su sport e spettacoli Per il Motor Show un ritorno all’antico
Al via la kermesse. Il bilancio della Fiera: bene gli eventi storici, ma guardiamo all’estero
È un Motor Show che torna all’antico quello che apre i battenti oggi in Fiera: una settimana di spettacolo e sport (il gran finale col Memorial Bettega sarà domenica 10), quasi a compensare l’assenza di ghiotte anteprime motoristiche e la latitanza di alcuni grandi dell’automotive mondiale.
«Più emozione e meno business», sintetizza il direttore di Bologna Fiere Antonio Bruzzone. «Qualsiasi fiera — spiega — è lo specchio del sistema industriale a cui si rivolge. Ai tempi d’oro c’erano 35 costruttori di auto che si contendevano i favori del pubblico a suon di stand; oggi cinque o sei grandi gruppi controllano tutti i marchi e centellinano le presenze ai saloni. Era inevitabile cercare una chiave di interpretazione diversa per far sopravvivere l’unico grande evento motoristico rimasto in Italia». Dopo il break degli anni della crisi e il ritorno abbastanza soddisfacente del 2016, l’edizione 2017 «ha inevitabilmente dovuto fare i conti con un budget limitato,» dice il direttore del Motor Show Rino Drogo. Nonostante ciò, prosegue, «nell’anteprima di venerdì abbiamo avuto oltre 1.000 giornalisti da tutto il mondo, quindi ci sono le premesse per sperare in un bilancio soddisfacente».
Non è solo la formula a guardare
Bruzzone È presto per dire se il Motor Show ha trovato una seconda vita, ci chiedono emozioni e auto da sogno, glieli abbiamo dati
al passato; ammicca alla nostalgia anche la scelta di dedicare due interi stand alle quattro e alle due ruote classiche, con una esposizione di veicoli storici e pezzi unici degna di un museo. A differenza dell’anno scorso non ci sarà una sezione dedicata all’auto elettrica («Non è più una novità che sbalordisce — ragiona Bruzzone —, è ormai una banalità che può rientrare negli stand delle singole case, accanto agli altri modelli») e tuttavia proprio alla sfida della mobilità sostenibile in arrivo dall’Oriente sarà dedicato il convegno inaugurale di questa mattina che avrà come ospite d’onore Jack Cheng, cofondatore e vice presidente esecutivo della cinese Nio, colosso dell’elettrico che vanta, con il modello Ep9, il record assoluto del circuito del Nurburgring.
E al padiglione 16 gli appassionati potranno ammirare prototipi di ogni tipo, in gran parte elettrici, realizzati da Università e startup. «Dalla passata edizione — prosegue Drogo — abbiamo appreso molto: il pubblico ci ha chiesto spettacolo, Ferrari, suggestioni, auto da sogno che non si vedono per strada. Questo gli abbiamo dato quest’anno». Così i brand che espongono sono saliti da 200 a 370 e i padiglioni occupati da 9 a 11, più il Centro servizi monopolizzato da Kia. «È presto per garantire che il nuovo Motor Show abbia definitivamente trovato una sua seconda vita — dice Bruzzone —. Le fiere non sono un prodotto fatto e finito una volta per tutte, ma noi siamo qui a sperimentare ogni possibilità per dargliela».
Con la kermesse dei motori, ultima manifestazione dell’anno, Bologna fiere archivia una stagione che l’ha vista rinnovare consiglio e presidente (da Franco Boni a Gianpiero Calzolari), avviare i lavori per la riqualificazione del quartiere, scongiurare, con contratti pluriennali, il rischio di perdere due gioielli come Eima e Cersaie. Il 2016 si era chiuso con un margine netto di 4 milioni di euro «e quest’anno sicuramente non faremo peggio» assicura Bruzzone. Marciano sicure le principali manifestazioni di proprietà, da Sana ad Arte Fiera, ma Cosmoprof e Fiera del libro per ragazzi sembrano avere una marcia in più. La kermesse della cosmesi si appresta a sbarcare anche a San Paolo, in Africa, e a Mumbai con un primo assaggio. Il libro per ragazzi andrà a New York a fine maggio con un fiera dei diritti editoriali e a Shanghai dove ha avuto in gestione l’esposizione cinese di settore. E 15 giorni fa è stato firmato l’accordo per portare una collettiva della Pet industry italiana al Park Zoo di Mosca. «We work wide è oggi la nostra filosofia -conclude Bruzzone —. Dialoghiamo e collaboriamo con chiunque ci consenta di creare valore, in Italia e all’estero».