Primori e Segrè difendono Fico «Siamo in rodaggio, ce la faremo»
Segrè e il pressing di Turrini: «Inutile fare polemiche prima del tempo». Primori: ascoltiamo gli investitori
I vertici di Fico - Eataly World rispondono alle critiche arrivate dal numero uno di Coop Alleanza 3.0 Adriano Turrini, che tra collegamenti insufficienti e lavoratori poco preparati è arrivato a mettere in discussione l’investimento del colosso cooperativo.
«È inutile fare polemiche prima del tempo, troppo presto per fare un bilancio», dice il presidente della Fondazione Fico Andrea Segrè. Mentre l’ad di Eataly World Tiziana Primori assicura: «Non deluderemo i nostri investitori».
«Non deluderemo Coop Alleanza 3.0, così come tutti gli altri nostri investitori». Dopo le prime critiche ricevute venerdì da Adriano Turrini, numero uno del colosso cooperativo, Tiziana Primori non si scompone. Per l’amministratrice delegata di Eataly World è tutto sotto controllo: «Il presidente di Coop Alleanza 3.0 ha ragione e non posso che concordare con lui. Tutti gli aspetti che ha sottolineato sono esattamente gli assi strategici su cui stiamo lavorando».
I punti dolenti criticati da Turrini, che potrebbero mettere a rischio l’investimento di Coop Alleanza 3.0 sul parco, sono soprattutto il collegamento della città con Fico (ritenuto ancora insufficiente), la scarsa preparazione del personale e l’esiguo numero di turisti provenienti da oltre confine. «Come ogni grande progetto all’inizio, anche dentro Fico ci sono diversi miglioramenti da fare. Stiamo ottimizzando tutta la logistica interna — continua Primori — e da domani (oggi per chi legge, ndr) partiranno tutti gli eventi legati alla promozione del parco in città. Sta procedendo tutto secondo i piani: il collegamento con Bologna per noi è fondamentale e ci stiamo attivando».
Nonostante le rassicurazioni dell’amministratrice delegata, il parere di Turrini pesa però più di altri. La gestione della Fabbrica italiana contadina è infatti affidata a Fico Eataly World, società controllata dal gruppo internazionale di Farinetti assieme a Coop Alleanza 3.0 e al sistema cooperativo emiliano. Coop Alleanza 3.0 è inoltre il terzo investitore, tra quelli pubblici e privati, che ha scommesso su Fico attraverso il fondo Pai, Parchi agroalimentari italiani, con circa 11 milioni di euro, dopo Caab, la società partecipata del Comune, ed Enpam, che è l’ente di previdenza dei medici, con 14 milioni di euro. Poco dopo il colosso cooperativo c’è invece la Cassa forense con 10 milioni di euro.
«È inutile fare polemiche prima del tempo: è troppo presto per fare un bilancio, ma tutti gli investitori sono interessati al fatto che il parco funzioni. Il parere di Coop Alleanza 3.0 è importante — sottolinea Andrea Segrè, presidente del fondo Pai e della Fondazione Fico — anche se c’è da sottolineare che rappresenta meno del 10% della nostra quota. Era prevedibile che qualcosa all’inizio non funzionasse: siamo aperti a tutte le critiche costruttive». Sul fronte turistico, invece, i tempi sia per Tiziana Primori che per Segrè sono decisamente troppo acerbi. «Sul turismo siamo solo all’inizio: anche se già nei primi dieci giorni dall’apertura sono arrivati qui per Fico una cinquantina di pullman internazionali. Numeri che aumenteranno appena arriverà il bel tempo, ne siamo certi».
A partire dalla primavera anche la parte esterna, quella agricola, sarà maggiormente più fruibile. «È normale che in questa prima fase ci siano meno turisti — continua Segrè — ma i risultati più interessanti si potranno vedere sicuramente in primavera, quando il parco sarà nella sua piena fioritura. Ora novembre è il mese del riposo vegetativo: la parte agricola è molto importante. È da qui che sono partito quando ho immaginato Fico».
Le note dolenti Nel mirino di Coop Alleanza 3.0 il numero di turisti stranieri e i collegamenti