Corriere di Bologna

A Rimini riapre il Fulgor, l’amato cinema di Fellini

Il prossimo 20 gennaio, dopo un profondo restauro della sala, torna ad alzarsi il sipario

- Piero Di Domenico © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il 20 gennaio 1920 nasceva a Rimini Federico Fellini. A fare gli auguri di buon compleanno al grande regista quest’anno ci sarà anche il cinema Fulgor, la sua sala prediletta. Dopo un profondo restauro, infatti, il sipario sul Fulgor si alzerà proprio nel nuovo anno, sabato 20. «Un cinema in centro a Rimini. Il cinema più famoso del mondo. L’attesa è finita. Buon compleanno, Federico» scrive il sindaco della città romagnola Andrea Gnassi, accompagna­ndo un video su YouTube in cui scorrono le immagini del Fulgor restaurato. «Uno dei pilastri — aggiunge — su cui poggia il progetto del Museo Fellini, che coinvolge anche Castel Sismondo e la piazza antistante». Il fulcro della nuova Casa del Cinema sarà comunque la sala allestita dallo scenografo premio Oscar Dante Ferretti. Alla Rimini felliniana e al tema delle origini sarà dedicato l’intero secondo piano, mentre all’ultimo sarà evocata l’intensa attività onirica di Fellini con la proiezione di suoi film su vari schermi. Situato al numero 162 del Corso d’Augusto, il Fulgor è il cinema dove Fellini vide il suo primo film, il peplum Maciste all’inferno di Guido Brignone, sulle ginocchia del padre, come racconterà in seguito in Roma. O dove cercò un approccio con Gradisca, come descriverà in modo irresistib­ile in Amarcord. È il cinema dove si garantiva l’ingresso realizzand­o schizzi dedicati ai ritratti dei divi dei film in programmaz­ione, utilizzati come locandine promoziona­li. «Sotto lo schermo — amava ricordare il regista — c’erano le pancacce. Poi uno steccato come nelle stalle, divideva i “popolari” dai “distinti”. Noi pagavamo undici soldi mentre dietro si pagava una lira e dieci». L’edificio fu di proprietà dei nobili fratelli Demofonte e di Aurelio Valloni. In seguito a un terremoto la facciata dello stabile fu ricostruit­a nel 1787 su disegno dell’architetto Giuseppe Valadier. Il palazzo subì poi altri pesanti rimaneggia­menti sino a quando nel 1920 vi si inaugurò il cinema Fulgor. Fra poco più di un mese finalmen- te lo spazio tornerà ad accogliere il pubblico e a proiettare film, in un ambiente ispirato alle sale cinematogr­afiche del passato, con materiali oggi un po’ dimenticat­i come il legno e il marmo. «Il “nuovo” Fulgor — ha raccontato Ferretti — sarà tale e quale a quello di Amarcord, come avrebbe voluto Federico. Un cinema in stile anni Trenta, dove Federico, da ragazzo di provincia, ha imparato ad amare il cinema. Ma al tempo stesso sarà un cinema che fa il verso a Hollywood, un cinema romagnol-hollywoodi­ano».

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