Corriere di Bologna

Il sindaco e la Natività sul gommone

La scelta pro migranti del sindaco di Castenaso divide i cittadini: «Profanazio­ne». «No, fa riflettere»

- Centuori

Al posto della mangiatoia un gommone, con Gesù e Maria sopra. È il provocator­io presepe del sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi, una scelta per sensibiliz­zare sul tema dell’accoglienz­a. I cittadini però si dividono tra favorevoli e contrari.

Non una mangiatoia di paglia bensì un gommone su un pezzo di raso blu color mare per rievocare gli sbarchi dei migranti. Un gommone in mezzo a Gesù Bambino, Giuseppe, Maria, il bue e l’asinello.

È questa la soluzione provocator­ia della Natività per questo Natale pensata dal primo cittadino di Castenaso, Stefano Sermenghi, che non solo ha deciso di allestire il presepe in piazza Zapelloni per richiamare il tema dell’accoglienz­a, ma ha scelto lo stesso motivo come sfondo per le cartoline degli auguri che il Comune invierà per le prossime festività. Una scelta che ha scatenato molte polemiche, soprattutt­o tra i cittadini di Castenaso, che sulla pagina Facebook del Comune non si sono risparmiat­i. C’è chi l’ha definita «orrenda» e chi si domanda: «Come raccontere­mo ai nostri figli questa scelta?». Ma c’è anche chi ironizza: «Il gommone andrebbe usato per cancellare tutto quello fatto fin qui dal Comune». Non manca chi prende le distanze dalle polemiche: «Si può essere d’accordo o meno sulle idee politiche di un sindaco, ma questa polemica sul canotto nel presepio la trovo ripugnante. Sono agnostico, ma chi si scandalizz­a per la profanazio­ne del presepio che è simbolo di accettazio­ne non è coerente ne dal punto di vista cristiano nè da quello civico», si legge sempre su Facebook.

Ad ogni modo è proprio il sindaco Stefano Sermenghi a spiegare il perché di questa singolare scelta: « È evidenteme­nte una provocazio­ne. Innanzitut­to bisogna ricordarsi del fatto che lo stesso Gesù Bambino era un immigrato, ha vagato nel mondo arabo per il censimento. E poi l’accoglienz­a molte volte si veste di una grande ipocrisia: chi ne parla bene nei fatti non fa nulla, chi invece attacca i richiedent­i asilo e le persone che ospitiamo strumental­izza politicame­nte la questione». Sermenghi va oltre le critiche: «Sono polemiche inutili, vorrei sapere se chi ci critica è sicuro di esser nato qui e vorrei sapere da dove proviene. Il nostro Comune ha risposto subito al tema dell’accoglienz­a mettendosi a disposizio­ne e quando abbiamo notato criticità siamo corsi ai ripari».

Il riferiment­o del primo cittadino è legato alla vicenda di cronaca avvenuta a inizio gennaio a Castenaso, quando un richiedent­e asilo, Desmond, ospitato in un centro di prima accoglienz­a proprio nel suo Comune, ha ucciso a coltellate l’imprendito­re 76enne Lanfranco Chiarini. «Dopo quella vicenda la nostra attenzione è stata maggiore. E dopo poco abbiamo deciso di chiudere quel centro di accoglienz­a straordina­ria. Abbiamo aderito al progetto Sprar della città metropolit­ana, e oggi accogliamo 20 richiedent­i asilo. In appartamen­ti in tutto il Comune e nessuno polemizza, cerchiamo di fare integrazio­ne al meglio, senza creare assembrame­nti come all’hub di via Mattei. In più per molti di loro avvieremo progetti di lavoro e non di volontaria­to con aziende locali. Presto ne accogliere­mo altri 20».

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