Materne, gelo della Regione
L’assessore: «L’Irap? Vedremo». Ma il Comune fa da sé, oggi vertice con i sindacati
È gelo tra il Comune e la Regione sulla questione della tariffa di presenza nelle scuole dell’infanzia, introdotta da Palazzo d’Accursio con una delibera di giunta che adesso dovrà superare l’iter in consiglio. E già si intravedono tensioni nella commissione consiliare in calendario per giovedì, in cui daranno le loro spiegazioni solo la vicesindaco con delega alla Scuola Marilena Pillati e i tecnici del settore. E proprio Pillati oggi sulla tariffa della discordia incontrerà i sindacati confederali che qualche giorno fa hanno chiesto di sospendere immediatamente la delibera che ha depennato la gratuità per le materne. «Togliere l’Irap? Ci è arrivata la richiesta, ma dobbiamo valutare», ha detto ieri viale Aldo Moro. Ma il Comune: «Non c’è nulla da decidere, abbiamo deciso di mettere la tariffa di presenza, quindi non dobbiamo più pagare l’Irap».
È gelo tra il Comune e la Regione sulla questione della tariffa di presenza nelle scuole dell’infanzia. E già si intravedono tensioni nella commissione consiliare in calendario per giovedì, in cui (per ora) daranno le loro spiegazioni solo la vicesindaco con delega alla Scuola Marilena Pillati e i tecnici del settore. Proprio Pillati, oggi, sulla tariffa della discordia incontrerà i sindacati confederali, che qualche giorno fa hanno chiesto di sospendere subito la delibera.
Ma veniamo al primo nodo che potrebbe creare tensione tra i Palazzi anche nei prossimi giorni. Perché è vero che tecnicamente la Regione non ha giurisdizione sulle materne comunali e il Comune non deve chiedere il permesso a nessuno per applicare una tariffa di frequenza per «aggirare» l’Irap, ma nella terra (rossa) fiore all’occhiello per i servizi all’infanzia lo scatto improvviso della giunta Merola non può lasciare indifferente Viale Aldo Moro. Soprattutto dal punto di vista politico.
Di fatto ieri, durante la presentazione del bilancio regionale, alla domanda se il Comune avesse chiesto o meno alla Regione di poter essere esentato dall’imposta regionale per le attività produttive, dall’assessore al Bilancio Emma Petitti è arrivata una risposta concisa: «La richiesta ci è arrivata, ma dobbiamo ancora valutarla. Al momento non siamo in grado di dare una risposta definitiva». Ma adesso, sottolinea lo stesso Comune per mettere i puntini sulle «i», non c’è più niente da decidere, perché la tariffa di frequenza di fatto elimina un qualsiasi intervento da parte della Regione, a meno che subentri una pressione di tipo politico. «Il Comune — dicono da Palazzo d’Accursio — aveva chiesto di essere esonerato dall’Irap, una richiesta di natura politica. Ma invece che proseguire in questa direzione, ancora prima di avere una risposta da Viale Aldo Moro, si è deciso di introdurre la tariffa di frequenza. E su quella non serve il parere della Regione. Con la tariffa di frequenza, automaticamente l’Irap non si deve pagare». Quindi: il Comune ha trovato da solo un modo per non pagare l’Irap, che, secondo quanto spiegato qualche giorno fa dal sindaco Virginio Merola per giustificare l’abolizione della gratuità nelle materne, permetterà a Palazzo d’Accursio di risparmiare 1,3 milioni di euro.
Insomma, tecnicamente tutto è possibile. Poi c’è un livello politico che l’amministrazione sta provando a «sfumare». Tanto che alla commissione consiliare prevista giovedì mattina per discutere della tariffa di frequenza, gli unici interlocutori saranno la vicesindaco Pillati e i suoi tecnici. E l’udienza conoscitiva aperta ai diversi soggetti cittadini? «Credo non ci sarà. Le udienze conoscitive — spiega la presidente della commissione Istruzione, Federica Mazzoni — non sono obbligatorie e avvengono su richiesta. Quella che è obbligatoria è la discussione della delibera con la presenza dell’assessora». Il comitato Scuola e Costituzione, che ha in programma un’assemblea cittadina tra il 12 e il 13 dicembre, ha però già chiesto di essere chiamato in commissione e di dire la sua. E come il comitato potrebbero fare altri soggetti interessati a un tema così importante, sostenuti magari da un gruppo consiliare.
Intanto oggi, dopo le schermaglie a distanza dei giorni scorsi, i sindacati confederali, che a caldo avevano chiesto di essere convocati con urgenza dall’amministrazione, incontreranno in tarda mattinata Pillati. Chissà se la vicesindaco riuscirà a convincerli dell’operazione che toglie la gratuità alla scuola dell’infanzia e che, secondo lei, difende il valore educativo del pasto in mensa e, secondo il sindaco. difende 1,3 milioni di euro.