TASSE FERME E ASSUNZIONI «STABILIZZIAMO 90 PRECARI»
Stabilizzati 90 dei 130 lavoratori a termine, spiragli anche per gli altri
Tasse ferme fino a fine legislatura e assunzione dei precari. Le due misure sono la cifra del bilancio regionale del 2018, il penultimo prima del termine del mandato. Una manovra da quasi 12 miliardi di euro, di cui 8,3 stanziati dal fondo nazionale per la sanità regionale. Qui gli investimenti sono pari a 400 milioni di euro, per la realizzazione e la riqualificazione di ospedali e strutture sanitarie, ammodernamento informatico e tecnologico, acquisto di nuovi strumenti diagnostici. Salgono anche le risorse per turismo e commercio (38,2 milioni, 8,6 in più), per l’agricoltura (3 in più su un totale di 35,5 milioni) e 15 milioni in più per la tutela dell’ambiente e del territorio. Maggiori soldi anche al trasporto pubblico locale (5 milioni in più), mentre lo sport ha appena avuto dalla giunta l’ok al bando da 25 milioni per gli impianti sportivi. Più in generale vengono messi a bilancio investimenti per 1,4 miliardi di euro e tagli alla spesa per 33 milioni.
L’anno che verrà sarà anche un importante test per il welfare, dove ci si aspetta il decollo del reddito solidale appena partito (dove si confermano i 35 milioni di euro previsti). «È un bilancio che fotografa un importante lavoro su semplificazione e razionalizzazioni della spesa, da cui sono arrivati significativi risparmi in particolare sulla riduzione degli oneri finanziari e dalla riorganizzazione dei servizi», spiega l’assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti. Misure che seguono la crescita dell’economia emiliano-romagnola (si stima che l’aumento del Pil sarà dell’1,7% e la disoccupazione attorno al 6,4%) e che permettono a Viale Aldo Moro di non alzare per il terzo anno di seguito le tasse. Il governatore Stefano Bonaccini fa un passo in più e promette che non le toccherà nemmeno l’anno prossimo: «Posso già garantire che completeremo questa legislatura nel 2019 senza averle aumentate di un solo centesimo in cinque anni».
La vera novità riguarda però i precari della Regione, che sono in tutto 130. Di questi, 90 a fine anno avranno maturato i tre anni di anzianità (72 di categoria C e 18 di categoria D) e saranno tutti assunti a tempo indeterminato. L’operazione, messa in bilancio, costerà 3 milioni di euro. Assumerli «non è un obbligo — sottolinea la Petitti — ma una scelta politica. È un tema aperto da anni a cui non si era mai data risposta». In un primo tempo la Regione aveva indicato ai sindacati un numero inferiore, ma poi ha optato per una soluzione al 100%. Gli altri restanti 40 precari sono lavoratori che non sono ancora arrivati a 36 mesi di contratto determinato o sono collaboratori (alcuni anche da pochi mesi). La loro situazione (caso per caso) verrà affrontata in un secondo tempo.
Chiuso il bilancio, ora tutte le attenzioni di Bonaccini si sposteranno sul patto con il governo, da siglare entro gennaio, per una maggiore autonomia dell’Emilia-Romagna. «Ma se non dovessimo riuscire a trovare un’intesa entro questa legislatura, ripartiremo con il nuovo governo dopo le elezioni», chiarisce il presidente. La Regione è sempre dell’idea di chiedere l’autonomia fiscale su 12 competenze, ma se ne potranno aggiungere alcune in corso d’opera (come lo sport). La discussione comprende anche la Lombardia e, dice soddisfatto il governatore, «è arrivata al punto indicato da noi, visto che dal tavolo è scomparsa la richiesta di statuto speciale e quella di mantenere tutta la fiscalità generale, che avrebbe voluto dire secessione fiscale».
Petitti È un bilancio che fotografa un importante lavoro su semplificazione e razionalizzazioni della spesa, da cui sono arrivati significativi risparmi