La legge della sfoglina in parlamento
Il testo depositato dal senatore dem Lo Giudice. Dentro c’è anche la ricetta di Spisni
Uova e farina finiscono in Senato. Sergio Lo Giudice ha presentato un disegno di legge che mira a «istituire la professione di sfoglina e sfoglino al fine di mettere in sicurezza una professione certificandone la professionalità». La proposta è stata elaborata partendo da un’idea di Franco Grillini e con la collaborazione di Alessandra Spisni. La signora della sfoglia bolognese, che ha validato la ricetta, ha appena inaugurato la nuova sede della sua scuola di cucina.
Cento grammi di farina di grano tenero per ogni uovo medio e una dose abbondante di olio di gomito. La ricetta della sfoglia, come Bologna comanda, è arrivata in senato. È contenuta nell’allegato della proposta di legge che Sergio Lo Giudice ha depositato a fine novembre. L’idea è di «istituire la professione di sfoglina e sfoglino al fine di mettere in sicurezza una professione certificandone la professionalità». Come? «Con corsi promossi dalla regione EmiliaRomagna». L’idea, spiega lo stesso Lo Giudice, arriva da lontano. «Fu Franco Grillini ad averla, presentando un disegno di legge nel 2004. E nel 2007 in Consiglio comunale a Bologna l’odg sul percorso di sostegno alla professione di sfoglina venne approvato all’unanimità, con solo un astenuto».
Ora si torna alla carica. «La proposta di Grillini si componeva di due parti, una prevedeva la creazione di un comitato, che avrebbe allungato la procedura, quindi ho tenuto la seconda, ossia l’attivazione da parte della Regione di un percorso di formazione e accreditamento delle sfogline e degli sfoglini emiliano-romagnoli». Il disegno di legge, appena depositato, ha trovato l’apprezzamento di alcuni parlamentari. «Lo hanno sottoscritto anche Francesca Puglisi e Gian Carlo Sangalli». I tempi dovrebbero essere maturi, per il ddl, ma anche stretti: «Tra qualche giorno si chiude la legislatura: non mi aspetto che lo approvino già ora, con ogni probabilità verrà consegnato alla prossima, ma speriamo che sia davvero la volta buona».
Compagna di viaggio di Grillini prima e di Lo Giudice oggi, in quest’iter legislativo, è Alessandra Spisni. La signora della sfoglia bolognese ha anche validato la ricetta consegnata in allegato. «L’olio di gomito, nel testo, non l’abbiamo potuto inserire, ma abbiamo raccomandato 20 minuti di lavorazione, questo sì», racconta la Spisni. «Quello della sfoglina è un mestiere, ma deve essere riconosciuto anche a livello istituzionale. Solo un professionista può garantire un prodotto. E in questo modo oltre alla professione di sfoglina verrebbe garantita la sfoglia. Senza un professionista che garantisca non è possibile. Mi spiego: io posso anche disegnare tutte le piantine che voglio, ma non sono geometra né ingegnere quindi non posso certificarle. Lo stesso deve essere con la sfoglia. Questo percorso lo avevo iniziato con Grillini anni fa. E per un filo, non siamo riusciti a concluderlo: cadde il governo Prodi e non se ne fece più niente. Ora con Lo Giudice ci riproviamo, puntando a un’elaborazione più semplice per un’approvazione, si spera, più rapida. Ne guadagnerebbe anche l’economia. E poi, insomma, la sfoglia è cultura».
Anche il sindaco Virginio Merola conviene: «Fare la sfoglia è un’arte», scrive. Lo fa, in un post su Facebook per raccontare dell’inaugurazione, a cui era presente con Lo Giudice, di VSB (acronimo di Vecchia Scuola Bolognese), nuovo spazio di 384 metri quadri creato al Parco Nord che ospiterà i corsi di cucina di Alessandra Spisni (nella sede precedente in via Galliera a febbraio aprirà invece Bio’s Kitchen, ristorante che punta sul biologico e già presente a Rimini).
Il senatore democratico Vogliamo istituire la professione di sfoglina e sfoglino per mettere in sicurezza quella che è una professione, certificandola