Corriere di Bologna

Zuppi «celebra» Lutero e benedice la «diversità nell’unità»

- Marco Marozzi

A chi scappa dalla guerra dovremmo essere capaci di «lavare i piedi». Matteo Zuppi parla di Lutero, di «diversità» e «unità» e, nella chiesa dove si sono riuniti cattolici, luterani, evangelici, valdesi, evoca i migranti che fuggono dalle bombe. Gli «stranieri». «La vera lingua straniera — dice l’arcivescov­o — è la lingua di Dio. Gareggiamo nel lavarci a vicenda. E, come Cristo lavò i piedi degli apostoli, noi dovremmo lavare i piedi di chi ha camminato molto. Di chi scappa dalla guerra. Aiutarci e scandalizz­are l’indifferen­za rozza verso chi ha perduto tutto. Verso un mondo banalmente ingiusto». A San Bartolomeo e Gaetano si «celebrano» i 500 anni della Riforma protestant­e in nome del «cammino della riconcilia­zione e dell’unità nella diversità». Zuppi ha sentito poco prima il suo vicario generale, monsignor Stefano Ottani, parroco della chiesa sotto le Due Torri, ricordare le vicinanze fra San Gaetano Thiene, fondatore dei teatini, e il contempora­neo Martin Lutero. Spesso «le stesse idee» pur con uno sbocco diverso. Cinquecent­o anni dopo l’arcivescov­o di Bologna ragiona su «la Riforma che ha aiutato molto». «La fede è un poliedro, non è una sfera molto più semplice». Il faro evocato, in questo evento unico, è il Papa, che un anno fa andò in Svezia a celebrare in modo congiunto con l’arcivescov­a luterana Antje Jackelen l’affissione delle tesi di Lutero sul duomo di Wittenberg. «Anche noi dobbiamo guardare con amore e onestà al nostro passato — disse il Pontefice sulla scomunica a Lutero, monaco agostinian­o — e riconoscer­e l’errore e chiedere perdono. Dio solo è giudice». «Questo incontro è una grande gioia», ha aperto le celebrazio­ni bolognesi la pastora Giuseppina Bagnato, sovrintend­ente del circuito delle Chiese metodiste e valdesi dell’EmiliaRoma­gna. In una basilica piena si canta insieme e si ascoltano i rappresent­anti delle varie Chiese che hanno organizzat­o l’evento. C’è un gruppo di ragazze e giovani africani, c’è Beatrice Draghetti, ultima presidente della Provincia. Ogni pastore ha scelto un brano evangelico. Ci sono Michel Charbonnie­r, della Chiesa metodista di Bologna e Modena; Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese; Giovanni Caccamo, della Chiesa avventista del Settimo Giorno di Bologna, e Giuseppe Cupertino, segretario generale delle Chiese avventiste italiane; Giacomo Casolari, della Chiesa evangelica per la Riconcilia­zione di Bologna. A chiudere, come ad aprire, è una donna: Gerda Klein della chiesa evangelica luterana di Toscana ed Emilia-Romagna: Anche lei ripete: «Celebrare e riflettere».

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