L’arsenico inquina l’acqua ma può curare le leucemie
Quando parliamo dei rischi di tumore dovuti all’inquinamento, di solito ci riferiamo all’inquinamento dell’aria, ma in realtà ci sono anche problemi legati all’inquinamento dell’acqua. Per quanto riguarda i tumori, il rischio principale è l’inquinamento da arsenico, un noto cancerogeno che può contaminare le falde acquifere e quindi l’acqua potabile. Ci possono essere contaminazioni causate da attività umane, ad esempio da residui di miniere, ma nella maggior parte dei casi si tratta di fenomeni naturali, dovuti al fatto che le acque sotterranee attraversano strati rocciosi contenenti composti dell’arsenico. Il fenomeno è drammatico in alcune zone del mondo, ad esempio in Bangladesh, dove ci sono pozzi con livelli di arsenico cento volte superiori ai limiti di sicurezza. Non è un problema solo del terzo mondo: in Lazio ad esempio abbiamo delle zone in cui contenuto di arsenico poteva naturalmente superare i limiti, e solo l’installazione di impianti di dearsenificazione consente oggi un approvvigionamento di acqua sicura ed entro i limiti di legge. Ma il discorso non è completo se non ricordiamo che alcuni ricercatori italiani hanno messo a punto una terapia delle leucemie con un farmaco a base di arsenico. La forza della ricerca è anche saper trovare opportunità di cura in sostanze che sembrano essere soltanto dannose.
*Commissione Consultiva Strategica