Materne, i sindacati restano freddi Ecco quanto si paga nelle altre città
Oggi nuovo confronto confederali-Pillati. La Regione prende atto: decide il Comune
Non è certo bastata un’ora di confronto per trovare un punto d’incontro tra amministrazione comunale e sindacati confederali sul tema delle materne a pagamento. Il faccia a faccia andrà avanti oggi, visto che nel faccia a faccia di ieri a Palazzo d’Accursio con la vicesindaco Marilena Pillati e il direttore generale Valerio Montalto, «non c’è stata alcuna discussione, ma una serie di chiarimenti sul percorso», come hanno raccontato Sonia Sovilla della Cgil e Alberto Schincaglia della Cisl. «Avevamo già un incontro calendarizzato domani (oggi, per chi legge) per la presentazione ufficiale delle piattaforme» del bilancio e «partiremo da qui, dai servizi educativi scolastici e dal sistema tariffario», annunciano.
La discussione, dopo le schermaglie a distanza dei giorni scorsi, comincerà quindi questa mattina alle 9.30. Luciano Roncarelli, della Uil, prima di lasciare Palazzo D’Accursio ha fatto presente che «tutto ciò che riguarda tasse e tariffe deve essere oggetto di preventiva trattativa con i sindacati» e ha assicurato che «c’è volontà reciproca di trovare un accordo». Ma ha anche avvertito: «Se troviamo l’accordo la delibera va avanti, in caso contrario sarà l’amministrazione a prendere una decisione per conto proprio, poi però ne pagherà tutte le conseguenze».
Il Comune, nel frattempo, ha incassato un sostanziale via libera dalla Regione, presa inizialmente di sorpresa dall’introduzione della tariffa di frequenza per le materne (che, secondo il sindaco Virginio Merola, farà risparmiare 1,3 milioni di euro di Irap oggi trasferiti proprio alla Regione). «La Regione non interviene su competenze e funzioni che riguardano strettamente i comuni, quali sono le scuole per l’infanzia» hanno messo nero su bianco in viale Aldo Moro. Elisabetta Gualmini ed Emma Petitti hanno anche ricordato come «la maggior parte dei comuni capoluogo della nostra regione da tempo abbiano inserito una tariffa per l’iscrizione al servizio comunale della scuola dell’infanzia, comprensivo di pran- zo». A Modena le tariffe delle scuole comunali dell’infanzia vanno, seguendo i valori Isee, da 55 euro al mese a 165, a Reggio Emilia da 63 euro a 250, a Ferrara da zero (per Isee fino a 3 mila euro) a 450 euro al mese. A Bologna, secondo le promesse della vicesindaco, non si dovrebbero discostare dalle tariffe oggi in essere per la refezione.