Imprese, la Top500 a Bologna C’è chi ha decuplicato i volumi
L’analisi di Nomisma dal 2006 a oggi: cosa ha cambiato la crisi
Si è salvato chi ha investito in ricerca e sviluppo, e ha continuato a farlo anche in piena crisi. È questo il dato che emerge da una ricerca condotta da Crif Ratings e Nomisma su 500 imprese bolognesi. Tutte realtà che più di altre hanno reagito meglio ad uno degli ultimi periodi più catastrofici a livello economico che la storia ricordi. L’analisi ha fotografato un campione di imprese al 2006, al 2011 ed infine al 2016. «I risultati dimostrano come la crisi sia stata selettiva e la ripresa lo sia stata ancora di più — sottolinea Francesca Fraulo, analista di Nomisma —. Le imprese migliori del campione, le top 50, e le aziende collocate nel livello ad alta tecnologia, indipendentemente dallo loro pozione, sono riuscite non solo a rafforzarsi in pieno crollo dei mutui, ma anche a trainare con vigore la ripresa sia nel 2011 che nel 2016».
Le prime 20 realtà del campione hanno infatti registrato performance ancora migliori: il loro fatturato è cresciuto del 13% nel corso della crisi (2011 su 2006), per poi accelerare durante la ripresa fino a raggiungere, nel 2016, una crescita dei ricavi del 65% rispetto al 2006. Le restanti 450 imprese invece hanno subito brutalmente il contraccolpo (-19%), attestandosi nel 2016 a livelli inferiori del 15% rispetto ai ricavi del 2006. Ancora peggiori gli andamenti delle ultime 50 imprese del campione che nel 2016 hanno registrato ricavi del 26% inferiori di quelli del 2006. «Non hanno smesso mai di crescere proprio quelle imprese che hanno saputo rinnovare il proprio business model e scommettere in ricerca e sviluppo — continua l’analista —. I volumi delle top 20 si sono più che decuplicati e questa tipologia di investimenti è stata più che determinante per la crescita dei loro ricavi nel quinquennio 2011-2016».
Durante la crisi i grandi sono diventati più grossi e strutturati ed i piccoli si sono indeboliti. Le migliori 50 imprese del campione fanno storia a sé: sembra non abbiano avvertito la crisi mantenendo un livello ricavi stabile tra il 2006 ed il 2011 per poi invece crescere del 45% dal 2011 al 2016. «Si pensi che le top 50 nel 2006 realizzavano la metà (54%) di tutti i ricavi delle 500 realtà analizzate: nel 2016 ne hanno realizzato i due terzi. Ancor più impressionante è invece la quota delle top 20: nel 2016 la metà di tutti i ricavi conseguiti dalle migliori 500 imprese è stata realizzata dalle prime venti imprese».