Corriere di Bologna

Carboni-Di Vaio, duetto per la terza maglia

Battute e ricordi: «L’inno non si tocca». Domani elezioni in Lega, Fenucci: «Cerchiamo riforme»

- Alessandro Mossini

Il viavai di uno shopping natalizio che sta ormai entrando nel vivo si è tinto di rossoblù ieri nel tardo pomeriggio in Galleria Cavour, dove tutto lo stato maggiore del Bologna Calcio ha presenziat­o al curioso dialogo tra il cantautore Luca Carboni e il club manager rossoblù Marco Di Vaio sulla maglia del Bologna, a corollario del volume uscito pochi giorni fa ed edito da Minerva sulla storia delle divise del club.

L’ex capitano del Bologna snocciola i suoi highlights e le maglie rossoblù a cui è più legato («quella del centenario e quella con cui segnai la doppietta sul campo della Juventus: una l’ho ancora io e una la lanciai a un tifoso in curva a Torino»), mentre Carboni racconta dei tempi antichi, dello stadio che resta un miraggio per volere paterno e dell’orecchio incollato alla radio per attendere a «Tutto il calcio minuto per minuto» l’immancabil­e notizia del gol di Savoldi.

Si parla di maglie, ma anche di inno rossoblù: in Galleria risuona l’intro di «Silvia lo sai», quel «La maglia del Bologna sette giorni su sette» che fa da colonna sonora dell’evento. E Carboni celebra «Le tue ali Bologna», la canzone che accompagna l’ingresso in campo della squadra al Dall’Ara: «Sono fortunato, perché la mia voce si sente ogni volta che sta per iniziare una partita della mia squadra del cuore. Si è parlato spesso di cambiare o ammodernar­e l’inno e si potrebbe anche fare inserendo nuove voci come quella di Cesare Cremonini, ma in quella canzone c’era Dalla. E Lucio ora non c’è più, per cui sarebbe bello mantenerlo».

I circa duecento presenti in Galleria Cavour, compreso Sa- puto, applaudono al nome del cantautore e Di Vaio conferma: «Per noi va bene».

La terza maglia strappa subito applausi e compliment­i, apparendo regale sulla vetrina principale del Macron Bologna Store della Galleria, mentre una volta chiuso l’evento scatta la corsa al selfie, con il chairman Joey Saputo (seduto in platea) ovviamente richiestis­simo.

L’incontro è l’occasione propizia anche per parlare dell’impegno di domenica sera a San Siro: «Arrivarci a pari punti con il Milan è una bella sensazione — racconta l’ad Claudio Fenucci — ma il nostro campionato è lungo e San Siro è solo una tappa. Siamo in linea con l’obiettivo di migliorare la passata stagione e siamo in crescita, come squadra e come singoli, ma troveremo una squadra incattivit­a dal pareggio a Benevento: cercheremo di giocarcela con coraggio». È la settimana di Milan-Bologna (con un pericolo neve che riporta alla mente il rigore di Torrisi in Coppa Italia), ma è anche quella delle elezioni in Lega fissate per domani. Un tema caro a Fenucci: «Sono stati fatti passi importanti. Il Bologna è insieme ad altri club, grandi e piccoli, in un gruppo che condivide una linea riformista del calcio italiano perché c’è l’esigenza di un forte cambiament­o: cercheremo l’accordo con chi ha una visione diversa dalla nostra». Politica calcistica che si snoderà nelle segrete stanze, ben meno illuminate di una Galleria Cavour vestita a festa per il Natale dove i colori delle tre maglie del Bologna fanno da sfondo a un tripudio di luminarie e paillettes.

L’ex capitano Le maglie a cui sono più legato sono quella del Centenario e quella dei gol a Torino contro la Juve: una ce l’ho, un’altra l’ho tirata a un tifoso in curva...

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