Corriere di Bologna

COSA CHIEDE LA BASE DEM? SICUREZZA E PIÙ SINISTRA

Nelle risposte al questionar­io di quest’estate la base chiede alleanze solo a sinistra

- Di Beppe Persichell­a

Prima la sicurezza degli italiani, poi lo Ius soli. Nessun dubbio pure sulle alleanze: solo a sinistra. È il responso del popolo della Festa dell’Unità al questionar­io del Pd.

Il partito Per iscritti, volontari e simpatizza­nti lo stato di salute del Pd è solo «più che sufficient­e»

Lo Ius soli non è in cima alle richieste del popolo democratic­o bolognese. Prima viene la sicurezza degli italiani, poi coinvolger­e i cittadini stranieri in lavori socialment­e utili. Solo dopo c’è l’approvazio­ne della legge di riforma della cittadinan­za, appena arrivata su un binario morto e che non vedrà la luce in questa legislatur­a. Una risposta non scontata quella raccolta dal Pd bolognese durante le tre settimane dell’ultima Festa dell’Unità. La priorità in tema di immigrazio­ne era una delle otto domande del questionar­io girato tra gli stand nelle mani di volontari, simpatizza­nti e tesserati che definiscon­o soltanto poco più che sufficient­e lo stato di salute del Pd. I risultati di questo lavoro, curato dal direttore dell’Istituto Cattaneo Maurizio Morini, sono stati inviati ieri via mail agli iscritti.

Erano giorni caldi quelli tra fine agosto e settembre, quando si registrava un primo calo degli sbarchi per effetto del piano Minniti. E la base dem, in una scala da 1 a 10, indicava al partito come priorità la sicurezza degli italiani con un punteggio di 8,5. Quando fu presentato il questionar­io fece discutere anche per un’altra domanda, quella sulle alleanze. «Solo con la sinistra», non ha avuto dubbi chi ha risposto al quesito. Il punteggio che questa opzione ha ottenuto è di 7,6, distaccand­o (e di molto) le altre due, un’alleanza con il centrodest­ra (2,5) che seppur non di molto viene preferita a una con il M5S (1,9). Le ultime evoluzioni politiche, ai tempi non note alla base, dicono però che questa richiesta resterà inascoltat­a (per lo meno in campagna elettorale, quel che accadrà in Parlamento si vedrà). Forze a sinistra pronte ad un’alleanza con il Pd non ce ne sono, soprattutt­o dopo l’indisponib­ilità di Liberi e uguali e il ritiro annunciato ieri da Giuliano Pisapia, che godeva delle simpatie del sindaco Virginio Merola (tanto da spingersi a prendere la tessera del suo movimento) e del deputato dem Andrea De Maria. «È un drammatico errore dividere la sinistra in un momento come questo. Sono rammaricat­o della scelta che ha annunciato Pisapia — è il commento di De Maria — ma penso che come Pd non dobbiamo rinunciare all’obiettivo di unire forze ed energie in un progetto comune».

Il dialogo con le altre forze politiche è tra l’altro un elemento che torna nelle risposte al questionar­io. «Costruire il programma ed invitare al confronto» è al primo punto tra gli obiettivi politici richiesti al Pd, poi c’è «il dialogo con i giovani» e la necessità di mettere in campo misure che partano dai territori. Capitolo a parte sulla vita interna al partito. Anche qui non mancano sorprese. Perché un tema assai discusso come l’aumento degli iscritti in realtà interessa poco alla base, al contrario della struttura giovanile dei Gd (che va rafforzata) e delle assemblee publiche, da convocare con più frequenza.

Chi ha risposto al questionar­io (circa duemila persone, in prevalenza cinquanten­ni e sessantenn­i) ritiene che lo sviluppo della società italiana passi dalla riduzione della burocrazia e non dall’aumento dell’età pensionabi­le. E che il rilancio dell’economia avvenga più che altro con l’uso delle energie alternativ­e, piuttosto che con gli incentivi agli investimen­ti esteri in Italia. Sul fronte dei diritti civili spicca la richiesta di tutele che devono essere uguali per tutti, mentre su quello dell’istruzione il suggerimen­to che arriva è di far proseguire la formazione anche dopo il lavoro.

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