Corriere di Bologna

Fico, Calzolari ci crede. Il Nyt un po’ meno

Il presidente della Fiera e i dubbi di Coop Alleanza: il parco ha tutto il tempo di maturare

- Claudia Balbi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dopo le preoccupaz­ioni sull’andamento di Fico - Eataly World e le rassicuraz­ioni del patron di Eataly Oscar Farinetti sulle future presenze («Abbiamo già 135.000 prenotazio­ni per aprile»), il dibattito sul nuovo parco agroalimen­tare non si ferma. Ad accenderlo pochi giorni fa il presidente di Coop Alleanza 3.0 Adriano Turrini, investitor­e di Fico, che ha sottolinea­to l’urgenza di promuovere meglio la connession­e del parco con la città e ha chiesto altri migliorame­nti: «Se le cose non migliorano — aveva avvertito Turrini — il nostro investimen­to non avrà più senso».

A rispondere a quei dubbi ieri è stato il numero uno di BolognaFie­re e di Granarolo, Gianpiero Calzolari. «Non temo che l’investimen­to su Fico possa perdere senso. Fico ha tutto il tempo di maturare e di crescere», ha detto Calzolari a margine di un’iniziativa dei giovani di Confindust­ria Emilia, organizzat­o proprio al teatro arena di Fico. Quello del presidente di BolognaFie­re è un vero e proprio attestato di fiducia. «Questa è un’avventura ciclopica, che ha bisogno di trovare i tempi giusti. Io credo che non possa sbagliare». Certo, riflette il numero uno di Granarolo: «Ci sono tantissime cose che devono essere messe a posto, a partire dalla nostra centrale del latte. Ciascuno qui si è buttato in questa avventura, su cose che non faceva prima e che non ha mai fatto. Ma lo considero normale». Rassicuraz­ioni che arrivano a pochi giorni dal primo vero test, quello delle festività natalizie: «Una sfida importante», secondo Calzolari.

Se arrivano rassicuraz­ioni dal mondo economico, non si placano invece i dubbi della stampa internazio­nale. Dopo l’articolo del Guardian, che aveva accostato il nuovo parco agroalimen­tare a «una visione distopica del futuro», su Fico è piovuta ieri anche una fredda recensione del New York Times. Nell’articolo del quotidiano statuniten­se il giornalist­a Evan Rail descrive «un’area di ristorazio­ne che si è estesa come una metastasi in un intero centro commercial­e». Una vastità che non gli ha permesso in 3 giorni di visitare tutti i chioschi e ristoranti. «Non ho ancora capito bene — conclude — che cosa Fico stia cercando di essere. Un centro commercial­e con corsi di cucina? Un centro educativo con materiale sospetto? O un omaggio alla cultura del cibo italiano che a volte sterza verso i film di Leni Riefenstah­l?».

Calzolari Fico è una avventura ciclopica, ha bisogno dei tempi giusti

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