Fico, Calzolari ci crede. Il Nyt un po’ meno
Il presidente della Fiera e i dubbi di Coop Alleanza: il parco ha tutto il tempo di maturare
Dopo le preoccupazioni sull’andamento di Fico - Eataly World e le rassicurazioni del patron di Eataly Oscar Farinetti sulle future presenze («Abbiamo già 135.000 prenotazioni per aprile»), il dibattito sul nuovo parco agroalimentare non si ferma. Ad accenderlo pochi giorni fa il presidente di Coop Alleanza 3.0 Adriano Turrini, investitore di Fico, che ha sottolineato l’urgenza di promuovere meglio la connessione del parco con la città e ha chiesto altri miglioramenti: «Se le cose non migliorano — aveva avvertito Turrini — il nostro investimento non avrà più senso».
A rispondere a quei dubbi ieri è stato il numero uno di BolognaFiere e di Granarolo, Gianpiero Calzolari. «Non temo che l’investimento su Fico possa perdere senso. Fico ha tutto il tempo di maturare e di crescere», ha detto Calzolari a margine di un’iniziativa dei giovani di Confindustria Emilia, organizzato proprio al teatro arena di Fico. Quello del presidente di BolognaFiere è un vero e proprio attestato di fiducia. «Questa è un’avventura ciclopica, che ha bisogno di trovare i tempi giusti. Io credo che non possa sbagliare». Certo, riflette il numero uno di Granarolo: «Ci sono tantissime cose che devono essere messe a posto, a partire dalla nostra centrale del latte. Ciascuno qui si è buttato in questa avventura, su cose che non faceva prima e che non ha mai fatto. Ma lo considero normale». Rassicurazioni che arrivano a pochi giorni dal primo vero test, quello delle festività natalizie: «Una sfida importante», secondo Calzolari.
Se arrivano rassicurazioni dal mondo economico, non si placano invece i dubbi della stampa internazionale. Dopo l’articolo del Guardian, che aveva accostato il nuovo parco agroalimentare a «una visione distopica del futuro», su Fico è piovuta ieri anche una fredda recensione del New York Times. Nell’articolo del quotidiano statunitense il giornalista Evan Rail descrive «un’area di ristorazione che si è estesa come una metastasi in un intero centro commerciale». Una vastità che non gli ha permesso in 3 giorni di visitare tutti i chioschi e ristoranti. «Non ho ancora capito bene — conclude — che cosa Fico stia cercando di essere. Un centro commerciale con corsi di cucina? Un centro educativo con materiale sospetto? O un omaggio alla cultura del cibo italiano che a volte sterza verso i film di Leni Riefenstahl?».
Calzolari Fico è una avventura ciclopica, ha bisogno dei tempi giusti