Presidio di Cgil e Anpi contro il giocatore del saluto romano
Tifosi ostili in tribuna Eugenio Maria Luppi li ha sempre incontrati. Quelli di domenica prossima, all’insegna dell’antifascismo, saranno però una novità anche per lui. Il giocatore del saluto romano a Marzabotto esordirà fra quattro giorni con il Borgo Panigale, la sua nuova squadra, dopo essere stato sospeso dalla Futa 65 per il suo gesto. Condannato da più parti, a partire da Cgil, Fiom e Anpi, che ora censurano pure l’acquisto da parte del club dilettantistico che milita in Promozione. La loro protesta sarà ben visibile sugli spalti dove hanno dato appuntamento per un presidio proprio contro il calciatore. Ma nel mirino delle tre sigle ci finisce anche il Borgo Panigale, «per aver ingaggiato nelle proprie file chi è colpevole di atti ingiuriosi alle memorie di persone che hanno combattuto per la libertà contro ideali fascisti», e la Lega nazionale dilettanti: «Per non aver ancora preso provvedimenti, compresa la radiazione».
In città si discute anche di un altro gesto legato all’estrema destra. Al liceo Galvani nei giorni scorsi sono comparsi alcuni manifesti del Blocco studentesco subito rimossi dalla Città metropolitana. L’Anpi però non ha gradito le parole usate dalla preside Giovanna Cantile, che si è detta preoccupata per l’imbrattamento del portico e poco interessata invece al contenuto politico dei manifesti. «Riteniamo che la scuola — bacchetta l’Anpi bolognese — debba fornire tutti gli strumenti per affrontare la vita democratica nel nostro Paese. Tra questi anche la conoscenza delle leggi, che non si fermano solamente all’imbrattamento del bene comune. Esistono leggi che puniscono l’apologia di fascismo, leggi che da sempre non vengono applicate».
L’Anpi nazionale è invece intervenuta ieri contro il Museo del fascismo a Predappio, in vista dell’inaugurazione sabato di una mostra nella casa natale di Benito Mussolini, che dà il via al percorso di preparazione dello spazio espositivo. «Ferma contrarietà — ribadisce l’associazione dei partigiani — a un’iniziativa che rischia di configurarsi come celebrativa della dittatura fascista, seppure al di là dell’intenzione dei promotori».