Corriere di Bologna

«Casi di tubercolos­i e di scabbia alla Dozza»

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Aumentano i detenuti e peggiorano le loro condizioni. Lo racconta l’ottavo rapporto dell’associazio­ne Antigone, dal titolo «Torna il carcere», e lo sottolinea la Camera penale di Bologna che ieri mattina con una delegazion­e è entrata all’interno delle celle di via del Gomito e dell’infermeria dove ci sono state le segnalazio­ni più gravi: «Tra i detenuti ci sono stati alcuni casi di scabbia e di tubercolos­i. In quegli spazi si crea una mescolanza tra i detenuti che hanno bisogno dell’infermeria e i “nuovi giunti” che dovrebbero stare al massimo una settimana per gli screening sanitari» e invece, come riferito dalla Camera penale, vengono allestite vere e proprie celle. A questo si aggiunge che «gli agenti della penitenzia­ria hanno lamentato criticità sotto il profilo igienico-sanitario: hanno riferito che devono autonomame­nte dotarsi dei vaccini e delle precauzion­i mediche, per esempio delle mascherine, necessari per svolgere il lavoro». Arriverann­o le segnalazio­ni al ministero della Giustizia e all’Amministra­zione regionale. Il sovraffoll­amento è una realtà che tocca tutti gli istituti penitenzia­ri della Regione: la Dozza al momento ospita 780 detenuti, ma la sua capienza è di 500. «Il problema del sovraffoll­amento — spiega l’avvocato Elia de Caro, per Antigone — è la punta di un iceberg. Mancano offerte di lavoro, tirocini formativi, educatori e pedagogist­i». (m. c.)

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