Corriere di Bologna

La presidente di Arthemisia «Il pubblico qui è esigente»

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Iole Siena, presidente di Arthemisia, dopo i primi tre anni di mostre a Bologna qual è il suo bilancio?

«Positivo, nel complesso è andata bene. Bologna è una città reattiva, attenta, informata e quindi con capacità critica, per certi versi esigente, a differenza di altre città il nome talvolta non basta. E ha un pubblico che ci scrive più di tutti».

Qualche lettera/mail che l’ha colpita in particolar­e?

«I commenti più belli sono stati quelli sulla mostra di Frida: il pubblico ha capito che volevamo soprattutt­o raccontare la sua storia. Appunti e critiche riguardano più la logistica che i contenuti».

I numeri, a parte «Barbie. The Icon», sono tutti buoni.

«A Bologna non c’è mai nulla di scontato e infatti il successo raccolto a Roma e Milano con Barbie qui non c’è stato. Bologna si conferma una grande piazza, dietro solo a Milano, Roma e Torino. Non è un caso che diversi altri competitor del settore, forti anche della nostra esperienza, si stiano muovendo per sbarcare sotto le Due Torri».

Quanto pubblico arriva da fuori Bologna?

«Il 30%, più che in ogni altra città, dove si viaggia sul 10%. Frutto anche del lavoro di promozione e comunicazi­one. Tutti affascinat­i anche da Palazzo Albergati, ormai nell’immaginari­o degli appassiona­ti».

Due mostre all’anno è la misura giusta?

«Sì. La prossima sarà a marzo: sto decidendo fra un paio di cose».

Collaborer­ete ancora con il Comune e Genus?

«Esperienze tutte positive. Ho fatto alcune proposte al Museo Archeologi­co, stiamo dialogando. E poi Arte Fiera: oltre alla consulenza che facciamo da tre anni, per la prima volta organizzer­emo qualche evento notturno».

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