Igor, la Spagna ripercorre lo stesso incubo
Come in un deja-vu quello che è successo nella Bassa all’indomani del duplice omicidio di Budrio e Portomaggiore, si ripete oggi in Spagna, dove Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, ha ammazzato tre persone. La vedova di una delle vittime ha accusato il ministro dell’Interno del governo Rajoy, Juan Ignacio Zoido, di non aver dispiegato le forze dell’ordine necessarie nella zona in cui il 5 dicembre Igor aveva già sparato a due persone. Ma ieri il ministro Zoido, incalzato dai giornalisti spagnoli, ha risposto: «la Guardia civil non era informata dell’identità e della pericolosità» del serbo. Una precisazione che potrebbe creare un piccolo caso diplomatico, visto che la Procura di Bologna, che nei mesi scorsi era sulle tracce di Igor e dei suoi possibili contatti, aveva inviato insieme alle rogatorie internazionali, sia in Spagna che in Francia, Austria e Serbia, il profilo psicologico del criminale e la richiesta di segnalare rapine sospette portate a segno con lo stesso modus operandi di Igor. I carabinieri del Ros e del nucleo operativo di Bologna erano già stati più volte in Spagna dove avevano segnalato alle autorità giudiziarie possibili tracce del latitante tra la Costa del Sol e Valencia. Segnalazioni che non è chiaro quanto siano state tenute in considerazione.