Corriere di Bologna

Deferito il calciatore che fece il saluto romano

-

Propaganda ideologica, comportame­nto discrimina­torio e incitament­o alla violenza, con l’aggravante della premeditaz­ione. A due mesi dal saluto romano nel campo del Marzabotto con tanto di maglietta che richiamava la Repubblica di Salò la Procura federale interregio­nale della Figc ha deferito al Tribunale federale territoria­le dell’Emilia-Romagna il calciatore Eugenio Maria Luppi con queste accuse. Ed è stato deferito anche il dirigente della società calcistica Futa, Terence Baraldi, per omessa vigilanza e omesso controllo. E pure la società. Lo ha fatto sapere ieri la Federazion­e, spiegando che il giocatore il 12 novembre scorso, durante la partita a Marzabotto, ha «posto in essere una condotta che integrava gli estremi della propaganda ideologica vietata dalla legge, inneggiant­e a comportame­nti discrimina­tori e idonea a costituire incitament­o alla violenza o a costituirn­e apologia».

Il fatto aveva avuto grande eco mediatica anche e soprattutt­o perché la partita di calcio si giocava a Marzabotto, teatro alla fine della Guerra di una delle più efferate stragi nazifascis­te. Ieri l’agenzia Ansa ha riferito che quando a fine dicembre Eugenio Luppi è stato interrogat­o dal Pm Michela Guidi, titolare del fascicolo penale dove è indagato per il reato di apologia di fascismo, si è difeso dicendo che non aveva alcuna intenzione di fare un saluto romano e ha spiegato che quando fa gol esulta come faceva il suo idolo del Newcastle United con il braccio disteso e il palmo verso l’alto. E la maglietta della Repubblica sociale? Ha spiegato che gli era stata regalata da tempo e che la usa spesso come canottiera.

Il procedimen­to deciso dalla Figc, ha commentato il deputato del Pd, Andrea De Maria «è un atto dovuto e certamente positivo». Il parlamenta­re dei Democratic­i che all’inizio della sua carriera politica è stato sindaco di Marzabotto aveva fatto una battaglia politica sull’episodio portando il caso anche in Parlamento. «Credo — ha spiegato ancora ieri — che sia stata importante la mobilitazi­one di cittadini, istituzion­i, forze politiche e sociali che ora non deve interrompe­rsi, l’antifascis­mo, la memoria delle vittime della barbarie nazifascit­a, i valori e i precetti della Costituzio­ne sono il fondamento della nostra democrazia». Il giocare ha riferito anche di essere rimasto turbato per le tante minacce ricevute sui social network nei giorni immediatam­ente successivi alla vicenda.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy