Galleristi delusi e collezionisti pessimisti Salone bocciato
Arte Fiera in chiaroscuro, fra numeri e sensazioni degli addetti ai lavori: per l’Ente Fiere è stato un successo, ma galleristi e collezionisti bocciano l’edizione 2018. «Assenti gallerie di qualità» dicono.
Arte Fiera in chiaroscuro, fra numeri, parole e sensazioni degli addetti ai lavori: è stato un successo o una delusione? La Fiere nel comunicato di fine manifestazione parla di «bilancio in crescita con 48.000 visitatori», ottima copertura mediatica, un rinnovamento curatoriale «premiato in termini di vendite». Un successo. Il che stride con l’allarme lanciato proprio dalla direttrice Angela Vettese che dopo raccontava di una Bologna «a cui serve una scossa, un colpo di reni e di un’Arte Fiera in pericolo, la cui sopravvivenza non è scontata».
Nel weekend deve essere successo qualcosa. Va tutto bene o bisogna preoccuparsi? A sentire gli operatori del settore, delusi, «va bene il pubblico, ma si fanno le fiere per vendere». I toni ricordano quelli del Motor Show, prima del crollo. Anche Art City è stato un successo, con «100.000 presenze in città e 15 mila nelle sedi degli 11 progetti» curati da Lorenzo Balbi del Mambo, come recita la nota di Palazzo d’Accursio. Ma non deve vendere.
«Dopo 40 e passa edizioni, non vengo più da alcuni anni perché non c’è più selezione. Sono sceso per salutare alcuni amici galleristi tutti scontenti. Io amo Bologna, ma la Fiera mi pare che pensi solo a vendere spazi, l’arte non funziona così», dice Renato Cardi gallerista milanese. «La Vettese è una teorica, una studiosa e investe su un convegno universitario, invece dovrebbe trovare gallerie di qualità che non ci sono. E le straniere assenti», aggiunge Beppe Lufrano della Otto Gallery di Bologna, «serve un manager che col suo team di esperti lavori tutti i giorni, tutto l’anno». «Apprezzo Angela, è una studiosa di qualità, ma forse caratterialmente non adatta a fare una fiera che prevede rapporti costanti coi galleristi: in città nessuno l’ha vista», dice la critica ed ex direttrice Silvia Evangelisti. «Domenica Arte Fiera era semideserta, le grandi gallerie non vengono, i collezionisti nemmeno: tutti lo sanno, come si fa a dire che va tutto bene?», dice Marco Ghigi collezionista bolognese, «servono direttori giovani come è successo a Mi Art o Artissima, energie nuove come Balbi al Mambo». «Il baratro è iniziato passando da Montezemolo, che conosceva il sistema, a Campagnoli. La Vettese paga anche un disastro iniziato prima. È triste, ma Arte Fiera si sta spegnendo anno dopo anno», racconta Alfonso Artiaco gallerista napoletano. «Sono venuto sì, e meno di così… anche alla cena dell’amico Gaetano Maccaferri c’erano molti meno collezionisti che in passato».