In ortopedia l’aiuto è un robot
Al Sant’Orsola il primario Massimo Laus interviene con l’ausilio di Mako Finora operati 32 pazienti per impiantare protesi di anca e ginocchio In sala operatoria c’è anche un ingegnere che governa tutto il processo
Il robot è approdato in sala operatoria per aiutare anche gli ortopedici che inseriscono protesi nel ginocchio e nell’anca. Il Sant’Orsola è uno dei pochi ospedali in Italia dove ciò è possibile e dove da qualche tempo opera Mako, un braccio meccanico al servizio dell’ortopedico.«Abbiamo fatto finora 32 interventi e i risultati sono molto buoni con tempi di esecuzione di mezz’ora in più rispetto all’intervento tradizionale», spiega Massimo Laus, direttore del reparto di Ortopedia e traumatologia del policlinico.
La precisione è chiaramente la sua qualità principale, che consente un sanguinamento inferiore nella fase post-operatoria e un accorciamento dei tempi di ricovero e di recupero per il paziente. «Un impianto messo con grande precisione dovrebbe costituire un elemento di garanzia di una durata maggiore», riconosce Laus. Sarà il tempo a far valutare questo aspetto, non secondario. L’anca e il ginocchio sono le articolazioni deputate all’inter-
vento con il robot. «I candidati ideali — prosegue il primario —, sono persone con artrosi grave a queste due articolazioni ma di età non avanzatissima. Fare un intervento di precisione richiede un po’ più di tempo e non è quindi ideale per un ottantenne».
Come funziona il braccio meccanico? È un processo che viene descritto anche ai pazienti prima che si sottopongano all’intervento. In primo luogo viene eseguita una tac, ad esempio all’anca per creare una immagine tridimensionale sulla quale realizzare col computer un modello da riprodurre in sala operatoria con il migliore orientamento dell’impianto protesico, calcolando le migliori dimensioni per ottenere il risultato più funzionale. I dati elettronici della simulazione vengono caricati nel robot. Durante l’intervento si stabiliscono i punti di riferimento che guideranno il braccio robotico attraverso una mappatura dell’osso e l’applicazione di markers metallici, sul bacino con due piccole incisioni, e sul femore, attraverso l’incisione principale di accesso all’anca. Si applica ai markers un sistema di comunicazione ottico fra essi e il robot e fra gli strumenti chirurgici e il robot, in modo che possa conoscere in quale parte dell’anca si trova e dove vanno gli strumenti che esso guida. Il processo è costantemente governato in sala operatoria da un ingegnere alla consolle, e permette costanti aggiustamenti intraoperatori degli strumenti, fino a riprodurre il quadro virtuale realizzato sulla tac. Per il ginocchio si ricorre a un procedimento del tutto simile a quello per l’anca per preparare il braccio robotico, e realizzare la preparazione corretta dell’osso consentendo il bilanciamento dei legamenti con il minore sacrificio di tessuto osseo. Questo consente di superare quelle difficoltà tecniche che in un intervento a mano libera possono produrre un’alta percentuale di insuccesso e fallimento per scarsa durata dell’impianto.
Anche in questo tipo di interventi Laus è affiancato da Franco Alberto Zappoli, il suo aiuto con cui collabora da 30 anni. «Dopo tanti anni di chirurgia tradizionale c’è un grande entusiasmo per queste innovazioni — commenta Laus —, ora ci vogliono le mani esperte di un chirurgo per muovere il braccio ma un domani quando questi oggetti saranno miniaturizzati la chirurgia sarà solo robotica. E la nostra, quella ortopedica, si presta molto. È una tecnica che aumenta in maniera molto significativa la precisione dell’intervento con vantaggi a breve termine, come detto, ma anche legati alla durata dell’impianto. Ora che ci abbiamo preso un po’ la mano tra l’altro siamo riusciti a ridurre l’allungamento dei tempi di esecuzione rispetto a quelli standard che per una protesi sono di un ora e mezza circa». Un po’ più di tempo in sala operatoria, ma per un recupero molto più rapido.
I candidati ideali sono persone con artrosi gravi ma non troppo anziane L’ impianto fatto con precisione dovrebbe essere garanzia di durata