Corriere di Bologna

Menopausa e ormoni tra reali rischi e benefici

- di Pier-Luigi Lollini* *Commission­e Consultiva Strategica © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La menopausa è la fisiologic­a conclusion­e della vita fertile femminile, che comporta un importante calo della produzione di ormoni estrogeni. La comparsa di sintomatol­ogie spiacevoli (vampate di calore, disturbi dell’umore, del sonno, urologici e della vita sessuale) ha portato allo sviluppo di terapie sostitutiv­e basate sulla somministr­azione di estrogeni. Negli ultimi 30 anni abbiamo visto una grande diffusione di queste terapie, seguita da un quasi abbandono, e ora da una ripresa. Perché questa altalena? Hanno avuto successo perché sono efficaci e, soprattutt­o negli Stati Uniti, alla fine del secolo scorso, erano popolari non solo per contrastar­e gli aspetti spiacevoli della menopausa, ma anche per prevenirne l’insorgenza in donne in età premenopau­sale senza alcun disturbo. All’inizio degli anni 2000 uno studio che coinvolgev­a migliaia di donne ha lanciato un allarme su possibili aumenti di tumori del seno, malattie cardiovasc­olari e ictus, causando un’enorme contrazion­e delle prescrizio­ni. Negli ultimi 10 anni un attento riesame dei dati disponibil­i ha evidenziat­o formulazio­ni farmacolog­iche e fasce di età in cui vi sono molti benefici e pochi rischi, portando ad una rinascita delle terapie sostitutiv­e, la cui prescrizio­ne deve, come sempre, essere basata su un’attenta valutazion­e medica individual­e.

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