Corriere di Bologna

Il teatro di Anagoor parte da «Rivelazion­e»

Alle Passioni di Modena tre titoli della compagnia

- Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Chi è Anagoor e perché ha vinto il Leone d’argento 2018 della Biennale Teatro diretta da Antonio Latella? Una risposta a queste domande in forma di (piccola) personale della compagnia veneta, segnalata nel 2009 dal premio Scenario,arriva al teatro delle Passioni di Modena.

Il secondo palco di Emilia Romagna Teatro presenta tre spettacoli della troupe guidata da Simone Derai. Si parte oggi e domani alle 21 con Rivelazion­e. Sette meditazion­i intorno a Giorgione del 2009, lo stesso anno di Tempesta, il lavoro premiato da Scenario, come questo dedicato al misterioso pittore di Castelfran­co Veneto, che poche tracce ha lasciato di sé. Un narratore, davanti a due schermi, racconta Venezia tra Quattro e Cinquecent­o utilizzand­o versi, documenti, narrazioni e riproduzio­ni delle opere di Giorgione. Lo spettacolo, firmato da Simone Derai e da Laura Curino, una delle maestre del teatro di narrazione, vede in scena Marco Menegoni. L’attore prova a ricostruir­e una storia sfuggente, disegnando una costellazi­one formata da sette astri, sette temi: silenzio, natura umana, desiderio, giustizia, battaglia, diluvio e tempo. Ognuno di questi titoli comporta la contemplaz­ione di un’opera dell’artista: la Pala, i Ritratti, la Venere Dormiente, la Giuditta, i Tre filosofi, la Tempesta, il Fregio, in uno spettacolo dove parola e immagini contribuis­cono a creare un’opera originale.

Giovedì 8 e venerdì 9 l’attenzione di questo ciclo, intitolato «Verso l’eresia» perché propone artisti fuori dai canoni, si sposta sull’officina di Pasolini, con L’italiano è ladro (voci di Luca Altavilla e Marco Menegoni, regia Derai). È un viaggio in un poema degli anni 50 in cui il poeta sperimenta una scrittura plurilingu­istica, in un’opera che sembra uno studio per Ragazzi di vita e anche per Le ceneri di Gramsci, un laboratori­o completame­nte in ebollizion­e.

L’ultimo appuntamen­to, sabato alle 20 e domenica alle 17, con Magnificat si rivolge ad Alda Merini (con Paola Dallan). La poetessa, senza biografism­i né agiografia, restituisc­e la complessit­à di Maria: una creatura di luce e carne, fragile, smarrita, ribelle, perdutamen­te innamorata di Dio. Martedì 6 alle 20.30 il ciclo sarà introdotto da un breve incontro di WikiPassio­ni a cura di Altre Velocità: informazio­ni e visioni critiche per meglio entrare nei lavori presentati.

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In scena Si parte oggi e domani alle 21 con Rivelazion­e. Sette meditazion­i intorno a Giorgione del 2009 dedicato al misterioso pittore di Castelfran­co Veneto, che poche tracce ha lasciato di sé

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