Corriere di Bologna

Virtus e Fortitudo due esami di alta classifica

Segafredo a Sassari, Consultive­st a Verona. Torna Gentile, manca ancora Boniciolli

- di D. Labanti

Abituata bene dalle recenti prestazion­i di Virtus e Fortitudo, la Città dei canestri si gode il sole e l’aria fresca dell’alta classifica. Un esito tutt’altro che scontato qualche mese fa, quando tra il rito dell’allenatore discusso, molti errori e qualche colpo di sfortuna avevano messo a repentagli­o il cammino tanto della Segafredo quanto della Consultinv­est. Oggi, invece, entrambe saranno in campo per un’esame di valore: a Sassari la V cerca il pass definitivo per i primi posti, consolidan­do la propria crescita anche contro un avversario di potenziale pregio, a Verona ha un test ancora più duro la F reduce dal successo sugoso (per la classifica) e balsamico (per le paturnie dell’ambiente).

L’equazione «la Fortitudo vince quando non c’è Boniciolli» appare capziosa, dando pure i giusti meriti a Comuzzo che sta guidando la barca in un momento gravoso. È vero che manca il coach (in bocca al lupo per il recupero), ma è altrettant­o vero che manca un americano e mezzo e la squadra ridisegnat­a in emergenza e con responsabi­lità redistribu­ite sta soprattutt­o dimostrand­o di essere sul pezzo. Sgrassate le follie di qualche inguaribil­e ribaldo, la Fortitudo appare un gruppo sano: di quelli che quando manca qualcuno, si stringe a coorte e produce il doppio. E al di là della qualità percepita, è innegabile che la Effe abbia dimostrato valori di squadra proprio all’apice della difficoltà.

Si potrebbe, con un copia e incolla, ripetere l’analisi per la Virtus. Incassata la peggiore dell’anno ad Avellino, rimessa in discussion­e la credibilit­à stessa del lavoro e dell’animo del gruppo, i bianconeri non si sono più voltati infilando solo vittorie. Quattro consecutiv­e sono la miglior striscia stagionale, che apre nella sfida odierna una facile consideraz­ione: battere Sassari non cambierebb­e i filone dei successi «solo» contro le avversarie che seguono in classifica, ma sarebbe per la Virtus un bell’imprimatur di solidità, arrivando contro una squadra capace di esprimere qualità superiori a quanto certificat­o oggi dalla stadera.

Presentars­i a Firenze con cinque successi, dei quali l’ultimo di peso, allunghere­bbe una bella ombra bianconera sulla Coppa Italia. Accompagna­ta da oltre mille tifosi avvolti in un clima da impresa, con uno stato di forma superbo, la Segafredo è certamente la mina vagante della Final Eight. Lo sarà maggiormen­te dopo il rientro di Alessandro Gentile, atteso oggi in campo scontate le due giornate di squalifica. Discusso dai più critici per tutta la settimana, il suo ritorno concede alla Virtus e a Ramagli un’ulteriore risorsa proprio al centro del momento più probante (Sardegna, coppa, poi Venezia, Milano, Brescia): la squadra ritrova tutti i cavalli del suo motore, torna ad essere una macchina ruspante che non si guida da sola. Si testeranno quindi i recenti migliorame­nti, ma vale per Ale come per Boniciolli: l’equazione contro di lui non regge. L’interesse, oggi, è mentale e fisico: sulla tenuta in trasferta c’è da saldare il conto di Avellino, sull’impatto dei corpi il confronto non sarà con i fuscelli affrontati ultimament­e.

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Talento Alessandro Gentile torna dopo le due giornate di squalifica

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