Corriere di Bologna

Pd-Leu-M5S, uniti per un’ora

Dopo Macerata, la manifestaz­ione antifascis­ta riunisce gli avversari politici

- Persichell­a

Insieme nella stessa piazza, nel nome dell’antifascis­mo. Tra i 500 presenti al presidio organizzat­o da Anpi e Cgil dopo i fatti di Macerata, si sono ritrovati insieme gli ex compagni ora divisi di Pd e Leu. Prima volta in piazza insieme al centrosini­stra anche per il Movimento 5 Stelle. Ma la pax non è durata a lungo. Non sono mancate accuse e bordate. Prima all’interno del centrosini­stra, con i dem che hanno attaccato gli attivisti di Leu che distribuiv­ano volantini elettorali, poi tra i grillini e il Pd. Il capogruppo in consiglio Massimo Bugani, accusato di ambiguità sui valori dell’antifascis­mo, ha ribattuto accusando i democratic­i.

La polemica Critelli contro i volantini elettorali di Leu, Cuperlo: «Evitiamo una guerra fratricida»

Entrambi non hanno il cuore di ammetterlo, ma in questo momento Pd e Liberi e uguali riescono a stare in piazza solo in nome dell’antifascis­mo. «Ora come ora è un aspetto rilevante. E poi in Emilia-Romagna siamo al governo assieme», riflette il segretario regionale del Pd Paolo Calvano. Prova a tendere una mano agli ex compagni di strada, ora avversari. Non è l’unico. C’è pure Gianni Cuperlo. Appena arriva in piazza del Nettuno, gremita da circa cinquecent­o persone per il presidio promosso da Anpi, Cgil e Arci dopo i fatti di Macerata, a lungo si sofferma a parlare con Errani. «Vasco non è un avversario, l’avversario è la destra. L’errore più grande che possiamo fare è una campagna elettorale fratricida a sinistra».

Il candidato di Liberi e uguali al Senato, per la prima volta in piazza con il Pd dopo l’addio, ricambia la cortesia. Ma per lui oramai «è tutto chiaro, sto dove sono sempre stato, in coerenza con le mie idee». Perché deve essere chiaro a tutti nel Pd che un nuovo centrosini­stra può rinascere solo con «una svolta politica che riprenda in mano gli ideali di riferiment­o». Qui finisce il poco dialogo tra le due forze di centrosini­stra. Si dirà, meglio di niente. E invece no, perché c’è anche spazio per le polemiche. Alcuni attivisti di Liberi e uguali distribuis­cono volantini in cui si invita a votare il partito di Errani e Bersani il 4 marzo (lo fanno anche quelli di Potere al popolo e c’è pure un banchetto di Sinistra rivoluzion­aria), gesto ritenuto poco opportuno dal segretario provincial­e del Pd Francesco Critelli. Non gradisce e lo fa sapere. «Siamo qui per affermare un principio di democrazia, e non per usare questa piazza per propaganda e per strappare uno zero virgola in più», ammonisce il leader di via Rivani.

Errani non vuole replicare, e seppur spazientit­o prova a chiudere sul nascere la polemica: «Siamo qui in piazza contro il fascismo, punto. Per un giorno guardiamo avanti». Ma il battibecco tra i due non è casuale. Se ieri tra i dirigenti del Pd in piazza c’era chi spendeva parole di attenzione e tiepida apertura verso Leu, altri come il segretario di via Rivani (in corsa alla Camera) al contrario poneva l’accento sulla decisione sbagliata compiuta degli ex dem. «Se incontrerò Errani lo saluterò con la stima e l’affetto di sempre — racconta Critelli appena arrivato in piazza — pur sapendo che la scelta sua e di altri di lasciare il partito rischia di danneggiar­e il centrosini­stra e una proposta di governo credibile per il Paese».

Sempre più vicino a Renzi(da tifoso bianconero il segretario provincial­e si è scritto l’altra sera con il leader nazionale per commentare Fiorentina-Juventus), Critelli ne rilancia l’appello «ad abbassare i toni, disponibil­ità che mi sembra però mancare negli altri partiti». Si mostra poco o per nulla interessat­o alla questione se andare o meno a manifestar­e a Macerata, a differenza di Cuperlo che si sarebbe recato volentieri nella cittadina marchigian­a se non avesse avuto tutta una serie di impegni già presi in precedenza (tra cui diversi proprio in città con il deputato e candidato Andrea De Maria). E a differenza dello stesso Errani che ritiene anzi «un grave errore» aver vietato in un primo momento la manifestaz­ione, «perché la piazza è il luogo della democrazia». Insomma, anche la giornata di ieri ha offerto tanti indizi che, se non sono ancora una prova, danno un’idea di quali saranno le posizioni all’interno del centrosini­stra il giorno dopo il voto.

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La piazza Centinaia davanti al Nettuno. A sinistra Gianni Cuperlo e l’ex compagno di partito Vasco Errani si sono salutati e abbracciat­i
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