Sei anni senza Lucio e nessun ricordo Fondazione Dalla allo stremo, rimedia la Cna
Almeno pensami. Così scriveva Lucio Dalla nei suoi appunti per canzoni poco prima di andarsene. Parole trasformate adesso in musica da Ron che ha cantato a Sanremo.
Il genio del menestrello riemerge al Festival grazie al suo amico, ai responsabili della Pressing e anche alla Fondazione costituita dagli eredi quattro anni fa. Almeno
pensami è il colpo d’ala più emozionante uscito da via d’Azeglio 15 nell’ultimo anno dopo le giornate «A casa di Lucio» (e nei luoghi) del marzo scorso. Lì si è fermata l’attività della Fondazione Lucio Dalla, come testimonia il sito: ultima news un anno fa. Nessuna attività o progetti sulla figura dell’artista. Empasse totale che si riverbera ora sulle commemorazioni 2018: a meno di tre settimane dall’anniversario, nessuna notizia. Nulla sa il Comune né Bologna Welcome.
Nei mesi scorsi sono stati fatti dei ragionamenti, delle proposte, ma sono presto cadute nel vuoto. Un motivo c’è: la Fondazione perde pezzi per strada. In primis la presidente Donatella Grazia, rimasta però nel CdA, dimissionaria mesi fa. La sua poltrona, proposta qua e là senza successo, è ancora vacante. Altri membri poi si sono sfilati più o meno ufficialmente. Insomma, una gestione travagliata da sempre, fra competenze, conoscenze, aspettative, impegni. E risorse, «che sono molto meno di quelle che l’opinione pubblica s’immagina, mentre le spese sono tante e pazzesche», hanno sempre lamentato i soci, «dovendo riparare i danni, come i buchi nei tappeti a causa delle visite, il furto di oggetti, l’organizzazione degli eventi…». Nel tempo certi meccanismi non sono partiti e le discussioni hanno preso il sopravvento. C’è addirittura chi ipotizza la chiusura della Fondazione, ma forse lo fa proprio per scongiurarla.
Di certo, almeno per ora, dopo 4 anni, l’istituzione non riesce a produrre granché. E nei giorni di Lucio – il 1° marzo la ricorrenza della sua morte, il 4 marzo del suo 75° compleanno (che coincide con le elezioni politiche) – ci si domanda: come verrà ricordato quest’anno dalla sua Fondazione? Nessuna risposta, solo silenzio. Forse qualcosa verrà deciso dopo Sanremo e l’avventura di Ron.
Intanto però c’è chi sta lavorando concretamente per ricordare Dalla: la Cna. Attento alle produzioni culturali e al patrimonio creativo di Bologna, la confederazione degli artigiani aveva partecipato anche l’anno scorso, con convinzione e risorse (insieme alla Banca di Bologna che quest’anno pare non esserci), alle giornate «dalliane», ma a questo giro, viste le difficoltà interne della Fondazione, s’è mossa autonomamente e presto presenterà un programma di eventi di cui non è stata svelata la natura: visite, concerti, incontri, spettacoli, non si sa. Dovrebbe esserci il coinvolgimento della Fondazione (soprattutto se si pensa di aprire la casa di via D’Azeglio al pubblico), ma sollevandola sia dal punto di vista finanziario sia nell’ideazione degli eventi. Ma è tutto ancora molto riservato.
A controbilanciare il tutto, ecco per i fan il regalo di Almeno pensami, parole con la poetica di Lucio che trasudano Bologna (Ah fossi un piccione / Che dai tetti vola giù fino al suo cuore; un omaggio, un pensiero, un abbraccio alla sua piazza), con la musica di Ron (che l’1 marzo uscirà con l’Lp Lucio e 12 sue cover) e il video di Gianluca «Calu» Montesano girato, grazie alla Fondazione, nella casa di via D’Azeglio, accanto al suo pianoforte a coda, davanti ai suoi quadri e con la sua città dietro alle grandi finestre.
Per ora, l’unica grande certezza nella galassia di Lucio Dalla è il pensiero di Tobia, il manager e amico di una vita, puntuale come la sua amicizia, che ha organizzato il tradizionale ricordo di Lucio Dalla l’1 marzo con la messa nella sua chiesa di San Domenico.
Il ricordo della Cna La confederazione degli artigiani presto presenterà un programma di eventi