La prima volta dei 5 stelle con i dem Ma la pax non dura e volano stracci
Bugani: «Sempre antifascisti, loro ambigui». Critelli: «Solo campagna elettorale»
Il M5S si ritrova per la prima volta nella stessa piazza con il Pd in nome dell’antifascismo. Ma la verità è che assieme, anche per poco, i due partiti non ci stanno stare. Dopo solo cinque minuti di coabitazione scatta la rissa.
Massimo Bugani, capogruppo comunale del M5S, aveva annunciato la sua presenza al sit in piazza del Nettuno, e quindi il suo arrivo non è una sorpresa per i dirigenti dem. Ma non è a suo agio, si vede. Appena arrivato saluta alcuni colleghi consiglieri del Pd, e a chi cerca di fermare l’immagine con un flash, chiede di non fotografarlo «con questa gentaglia».
Sorride, la sua sembra solo una battuta, ma il limite in queste situazioni, si sa, è sempre labile. E comunque la sostanza politica, quando arrivano le telecamere, va in quella direzione. Perché deve essere chiaro a tutti, soprattutto all’elettorato grillino, che la sua presenza in piazza è tutto fuorché di vicinanza al centrosinistra. «Era scontato che fossi qui, siamo da sempre antifascisti in difesa della Costituzione», la sua premessa. E se c’è qualcuno che può essere tacciato di ambiguità, «quello è solo il Pd che candida Casini dopo aver per anni parlato di diritti civili, o dopo aver finanziato tutte le guerre possibili e ora parla di pacifismo, che difende i lavoratori e straccia l’articolo 18, o dicendo di essere dalla parte della scuola dopo averla devastata». Alla fine dell’elenco, Bugani riesce però a trovare un nesso nella risposta del Pd alla chiamata in piazza di Anpi,
Il capogruppo grillino «Scontato essere qui, ambiguo è il Pd che candida Casini dopo le parole sui diritti civili» Calvano È un bene che il M5S sia qui anche se la loro presenza in queste occasioni è sempre in bilico: su certi valori, al loro interno non sono così compatti e troppe volte non hanno assunto posizioni chiare
Cgil e Arci: «L’antifascismo è l’unica bandiera che non ha strappato in questi anni».
Bugani insomma arriva in piazza con il cerino in mano e quelli del Pd non fanno nulla per spegnerlo. Perché va bene la condanna dei fatti di Macerata, del razzismo e del ritorno del fascismo in Italia, ma c’è una campagna elettorale in pieno svolgimento e bisogna rispondere a ogni colpo. «È un bene che ci sia il Movimento 5 Stelle, anche se la sua presenza in queste situazioni è sempre in bilico», rintuzza il segretario regionale del Pd Paolo Calvano. «Su questi valori — aggiunge— i 5 Stelle al proprio interno non sono così compatti». Vedere quindi Bugani in piazza del Nettuno «spero sia un passo avanti — concede Calvano — ma troppe volte il M5S non ha assunto delle posizioni chiare ed è rimasto indifferente». Parole che il leader regionale pronuncia appena vede in piazza il pentastellato.
Mentre il segretario provinciale Francesco Critelli quando parla sa quello che ha detto poco prima Bugani. E allora anche i toni cambiano. «Una presenza significativa la sua — osserva il segretario della Federazione di via Rivani — utilizzata ancora una volta per una strumentalizzazione ai fini della campagna elettorale». Per Critelli, «c’è chi non è abituato ad esternare il proprio antifascismo e la difesa dei valori democratici». E del resto, aggiunge, «non mi pare che i 5 Stelle possano rivendicare, a differenza nostra, fermezza su questi temi».