Corriere di Bologna

Bufera Cineca Nella causa civile pure trasferte e benefit sospetti

Nuove accuse agli ex manager nella causa civile. La difesa: solo una ritorsione

- Riccardo Rimondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Viaggi internazio­nali, pasti nei ristoranti, usi ingiustifi­cati dell’auto aziendale. La causa civile intentata dal Cineca agli ex vertici di Kion attacca un intero sistema di gestione. Mentre Vittorio Ravaioli, ex dg di Kion, prepara la difesa partendo dall’opposizion­e al licenziame­nto. Il legale: «È stata una pesa a strascico».

È tempesta al Cineca. Il fine indagini della Procura, che ipotizza il peculato in concorso per cinque persone, tra cui l’ex dg di Kion Vittorio Ravaioli e l’ex dg del Cineca Mario Lanzarini, è solo uno dei tre fronti su cui si consuma la resa dei conti finale tra nuovo e vecchio management del consorzio interunive­rsitario di Casalecchi­o di Reno e della sua ex partecipat­a (oggi incorporat­a). In corso, oltre all’inchiesta che mette sotto la lente circa due milioni di euro, ci sono anche una causa civile e una causa di lavoro.

Nella prima il Cineca chiede danni all’ex cda di Kion (tra cui Lanzarini e Ravaioli) per 8,6 milioni di euro: sotto accusa, da parte dell’attuale management diretto da David Vannozzi, non ci sono solo operazioni che la Procura definisce «fittizie», ma un intero modus operandi. A partire dalla gestione del personale: le contestazi­oni sono piccole a livello economico, valgono appena 106.642 euro. Ma il valore simbolico è molto più alto. Perché nelle contestazi­oni finiscono anche presunte spese non giustifica­te di un figlio di Ravaioli, dipendente di Kion: tra questi una decina di viaggi internazio­nali nel solo 2014 e l’utilizzo di un’auto aziendale pur senza essere dirigente. Allo stesso Ravaioli viene contestato, da ad di Kion, il presunto utilizzo disinvolto della carta di credito aziendale. E sempre al dg vengono contestati anche gli scontrini di quattro ristoranti, in cui avrebbe pagato il conto per tutti a Milano, Venezia, Calderara di Reno e Genova. Poca roba, circa 3.000 euro.

La difesa si prepara a dare battaglia su tre fronti. Partendo dalla causa di lavoro. Ravaioli contesta il licenziame­nto: «Ingiustifi­cato», per il legale Franco Focareta. Che ricorda l’evoluzione del fatturato di Kion sotto la gestione Ravaioli: «Una storia imprendito­riale di successo descritta come un carrozzone pubblico». Per l’avvocato procedimen­to penale e civile discendono dal licenziame­nto: «È una dinamica che si è autoalimen­tata. Con il cambio di dirigenza, hanno chiesto a Ravaioli di togliersi di torno come spesso accade». Per liberarsen­e sarebbe partita «una pesca a strascico su tutto ciò che è avvenuto negli anni precedenti». Innescando «un meccanismo infernale — insiste Focareta —. Ipotizzand­o una mala gestio dovevano essere conseguent­i e procedere o diventava responsabi­lità loro». La tesi sarà replicata nel procedimen­to civile e in quello penale, dove la difesa si limiterà però a depositare una memoria. Ravaioli intende contestare anche il peculato, perché per lui e il suo legale Kion non era pubblica. «Dicono così perché altrimenti la gestione dei rapporti tra Kion e Cineca negli ultimi anni andrebbe rimessa in discussion­e», è l’analisi di Focareta.

Il Consorzio fa sapere che «seguirà con la dovuta attenzione il procedimen­to penale, che del resto nasce proprio da una segnalazio­ne congiunta dei vertici di Kion e dello stesso Cineca». Mentre il Ministero dell’Istruzione si chiama fuori: «La vicenda è il risultato di una inchiesta della Procura di Bologna. Per il Ministero — fanno sapere da Roma — non ci sono provvedime­nti da assumere».

Il legale di Ravaioli «Hanno cercato di toglierlo di mezzo descrivend­o Kion come un carrozzone»

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy