Risveglio civico, non solo bici Stangato chi guida e telefona
Tre mesi di campagna: 5 multe al giorno per lo smartphone
Cento giorni, o poco più, del «risveglio civico» voluto dal sindaco Virginio Merola hanno prodotto 539 multe per gli automobilisti alla guida con il cellulare, 417 verbali ai ciclisti indisciplinati, 48 sanzioni ai padroni di cani che hanno portato gli amici a quattro zampe senza guinzaglio e, infine, 5 negozi puniti per non aver rispettato l’ordinanza «porte chiuse» per limitare gli sprechi energetici e aiutare l’ambiente.
«Un flop, un grande spot pubblicitario iniziale, poi finito nel dimenticatoio» attacca il consigliere comunale di Insieme Bologna, Giulio Venturi, che con un’interrogazione ha chiesto all’amministrazione il bilancio della campagna partita a metà ottobre 2017 (e fino al 2 febbraio). Chiedendo i dati su altre infrazioni, Venturi, vuole sollevare una riflessione. «Nello stesso periodo, secondo quanto mi ha scritto il comandante dei vigili urbani, non è stata elevata nemmeno una multa per imbrattamento dei muri e sono state 7 quelle nei confronti di chi non ha rispettato le regole della raccolta differenziata — segnala il consigliere —. Personalmente ritengo che una grande battaglia di civiltà sarebbe avere una città pulita. Ma evidentemente si preferisce sempre fare cassa su questioni legate alla mobilità e al traffico, sottolineando che chi non rispetta le regole va sempre punito».
Come viene specificato dal comandante Romagno Mignani, infatti, la campagna per recuperare senso civico alla quale Merola tiene molto (ne detiene la0 delega) riguarda solo le prime quattro tipologie di infrazioni elencate e in questi mesi per farle rispettare sono stati messe in campo in totale 536 pattuglie (e 1072 vigili). Nei primissimi giorni a tenere banco erano state le polemiche per la «crociata anti ciclisti» denunciata dal consigliere del Pd, Andrea Colombo, considerando che le due prime due settimane avevano prodotto 144 multe alle bici contromano, «beccate» a passare sotto i portici o con il rosso. Da una media di 10 ciclisti puniti al giorno degli esordi si è gradualmente passati a circa 3: molti avranno iniziato a essere più rispettosi? Oppure avrà inciso il fatto che ci si è concentrati su altri tipi di inciviltà?
Un andamento inverso hanno invece avuto gli automobilisti distratti dagli smartphone: qui solo a gennaio ne ha scovati 111, un’attenzione dovuta probabilmente anche al tragico bilancio di inizio anno sul fronte della sicurezza stradale anche se la prima settimana di risveglio civico ne aveva «prodotti» ben 85. «In generale c’è stato un grande annuncio iniziale ma nei fatti si vede ben poco — polemizza Venturi —. Poi alla luce dei soldi spesi per fare le isole interrate nel centro storico e cambiare i cassonetti in alcuni quartieri, non si fa nulla per vigilare sul rispetto della raccolta dei rifiuti».
In merito ai rifiuti c’è però da segnalare che la maggior parte delle verifiche sono affidate alla guardie ecologiche volontarie, in ogni caso con numeri in diminuzione: il 2017 si era chiuso con 648 verbali, in calo rispetto agli 878 del 2016 e i 964 del 2015. E poi il grande tema degli imbrattamenti, che si era chiuso già nel 2017 con un solo verbale: proprio su questo punto il Comune ha prorogato la scadenza del bando per assegnare dei fondi ai proprietari di immobili che puliscono i muri di propria competenza dopo che al primo termine era andato deserto.
Venturi Solo uno spot, come al solito il Comune ha puntato a fare cassa sulla mobilità mentre non si fa nulla per vigilare sulla raccolta dei rifiuti e punire chi imbratta