La Perla, tempi lunghi per la cessione a Fosun Sindacati preoccupati: «Si lavora a rilento»
La due diligence del fondo cinese Fosun su La Perla, partita a dicembre, doveva concludersi il 31 gennaio. E pareva che, a quel punto, l’azienda avrebbe dovuto passare di mano a quasi cinque anni dall’acquisto da parte di Silvio Scaglia. Ma i tempi si sono allungati. E ieri la dirigenza dell’azienda ha detto ai sindacati che la due diligence si è conclusa positivamente, ora si attende la decisione finale di Fosun. Ma le sigle replicano esprimendo «forte preoccupazione per i lunghi tempi di questa operazione per le ripercussioni inevitabili nelle attività di progettazione e produzione aziendali, interne ed esterne». È la prima volta che i sindacati, solitamente prudenti e ottimisti in queste settimane, usano questi toni. Questo per le conseguenze del prolungarsi dell’operazione: La Perla lavora, ma «a ritmo rallentato», anche se gli stipendi continuano ad arrivare. «Prima si facevano gli straordinari, adesso si lavora con orari tranquilli», spiega Rossana Carra della Cisl. Duro Roberto Guarinoni della Cgil: «Siamo preoccupati, le aziende non possono stare ad aspettare. Servono programmazione, progettazione, lavoro. Vogliamo aprire una discussione sulle prospettive, sul piano industriale soprattutto. In questa condizione non si riesce a fare un progetto per il futuro». La delusione del sindacalista Cgil deriva anche dalle voci che giravano nei giorni scorsi: «Sembrava che il fondo avesse fatto un’offerta e che la proprietà avesse accettato, evidentemente non era così». Mariangela Occhiali, della Uil, è possibilista: «Speriamo che ci sia una soluzione e che sia positiva». Intanto, ieri Fosun ha comprato un altro marchio celebre: la francese Lavin.