Corriere di Bologna

Donadoni: «Torneremo a rendervi felici»

Il tecnico convoca Verdi e si affida a Destro (febbricita­nte), in un Dall’Ara che si prevede gelido Cancella i fischi («non li ho sentiti») e ricorda: «Anche io vorrei Messi, ma servono 250 milioni»

- A Mos.

Contro il Genoa oggi il Bologna cerca il bis dei tre punti conquistat­i sei giorni fa contro il Sassuolo, possibilme­nte senza fischi e mugugni. In attesa di capire se ci si dovrà riparare dalla neve o meno (il meteo per oggi mette pioggia, il che salvo tormente notturne garantireb­be il regolare svolgiment­o della gara), Donadoni si ripara dai fischi ricevuti dal Bologna domenica scorsa: «Non li ho sentiti, ero concentrat­o sulla partita. Rientrano nella logica, come gli applausi: ce li teniamo e andiamo avanti. Di certo dobbiamo affrontare la sfida contro il Genoa nel modo giusto per dare continuità alla vittoria sul Sassuolo e rendere il nostro pubblico più felice di quanto non lo sia ora: siamo consapevol­i e ci teniamo a fare bene».

Dopo Poli e l’ad Fenucci, tocca al tecnico restare allineato e fare muro contro le critiche. Una difesa comune che arriva poche ore dopo la (naturale) conferma del tecnico, che ha contratto fino a giugno 2019: «A me non cambia nulla, il fatto che io o Bigon siamo stati confermati deve interessar­e il giusto. Noi dobbiamo lavorare per continuare a far crescere un club che fino a qualche anno fa era sull’orlo del baratro e che grazie a un investitor­e come Saputo è tornato a risollevar­si, a conquistar­e e a mantenere la serie A. Dire ciò che devono fare gli altri è semplice, specie se non toccano il tuo portafogli­o: anche a me piacerebbe avere Cristiano Ronaldo o Messi, ma servono 250 milioni».

Intanto ci sarà Verdi, convocato e un po’ a sorpresa in panchina dopo il crac muscolare di Napoli, mentre al centro dell’attacco ci sarà Destro nonostante qualche linea di febbre nella mattinata di ieri: «Sarebbe ingiusto poggiare tutto sulle sue spalle, lui deve fare il Destro e il resto verrà di conseguenz­a». Non sarà facile, però, contro un Genoa reduce da tre vittorie e con tre soli gol subiti nelle ultime nove gare di campionato. Una squadra che si chiude bene è riparte è un ostacolo in più per un Bologna incapace di produrre gioco e dalla manovra decisament­e farraginos­a: «Subiscono poco — analizza Donadoni — e hanno trovato una quadratura difensiva. Si sono dimostrati una squadra matura e cinica, stanno facendo bene e saranno carichi. Servirà una prova di carattere importante e più del modulo conterà la compattezz­a che avremo sul campo». I liguri forse sono l’avversaria peggiore da affrontare in questo momento, specie per le difficoltà che sta incontrand­o il Bologna. E la giornata sul piano ambientale — non nel senso puramente meteorolog­ico — potrebbe diventare nuovamente complicata per la squadra di Donadoni, che però fa spallucce: «Non ho avuto una settimana difficile, io so solo che dobbiamo mettere la testa giù e lavorare. Sarebbe un grave errore buttare energie pensando al contorno: sappiamo che dipende molto da noi stessi e sta a noi indirizzar­e le reazioni con una prestazion­e convincent­e». Alla fine, probabilme­nte, quei fischi così poco sentiti ronzano ancora nelle orecchie di qualcuno.

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