Corriere di Bologna

Gentiloni, tra autonomia e nuovi fondi «Così arriverann­o servizi migliori»

Siglata a Roma l’intesa con le Regioni. Dal Cipe 156 milioni per il nodo di Casalecchi­o

- Beppe Persichell­a

L’Emilia-Romagna non poteva sperare in una miglior conclusion­e del governo guidato da Paolo Gentiloni. L’esecutivo nei suoi ultimi provvedime­nti ha destinato alla regione 394 milioni di euro, per lo più sbloccati durante la riunione del Cipe di ieri mattina. Inoltre, sempre in mattinata, a Palazzo Chigi il premier Paolo Gentiloni ha anche firmato con il governator­e Stefano Bonaccini, il presidente della Lombardia Roberto Maroni e quello del Veneto Luca Zaia l’accordo preliminar­e per l’autonomia delle tre Regioni.

Il corposo pacchetto di risorse è destinato soprattutt­o a interventi per infrastrut­ture, viabilità, logistica, ambiente, musei e patrimonio culturale. A Bologna vanno 156 milioni per il nodo di Casalecchi­o di Reno: serviranno ai lavori per la variante alla Porrettana, all’altezza del centro abitato. A questi si aggiungera­nno altri 60 milioni di euro dello stralcio sud, già previsti nel contratto di programma con l’Anas. Sempre sotto le Torri sono stati indirizzat­i 2,78 milioni di euro per il complesso di San Michele in Bosco (interventi antisismic­i) e per la chiesa e convento di San Paolo in Monte dell’Osservanza (consolidam­ento struttural­e e restauro).

Terminata la doppia pratica risorse e autonomia, Gentiloni ha lasciato Roma e si è diretto proprio in Emilia-Romagna nel suo tour in parte istituzion­ale e in parte elettorale che lo ha visto impegnato tra Bologna e Modena. «Contiamo su di voi, abbiamo messo in campo risorse molto consistent­i ma questa è la premessa, ora c’è molto da fare per rendere queste decisioni davvero in grado di migliorare le condizioni delle nostre comunità», ha spiegato, augurandos­i che questi fondi «si traducano rapidament­e in opere, cantieri e posti di lavoro». Gentiloni, come prevedibil­e, ha parlato anche di autonomia e lo ha fatto per la prima volta da quando a novembre è partito il percorso con le Regioni. «Non sono in gioco egoismi, ma servizi di migliore qualità per tutti i nostri cittadini: il governo ne è convinto come è convinto che l’Italia unita abbia bisogno di autonomie più forti ed efficaci», ha sottolinea­to.

Durante la prossima legislatur­a si capirà se quanto siglato ieri avrà un seguito operativo. Per rendere efficace l’accordo sull’autonomia che ruota attorno a quattro macro aree (ambiente, istruzione, lavoro e sanità), servirà la volontà del prossimo governo e una legge specifica del prossimo Parlamento. Assenza rumorosa quella del Movimento 5 Stelle, che ha disertato l’appuntamen­to in viale Aldo Moro con il premier definendo poi una «sceneggiat­a» la presentazi­one dell’accordo. «Troviamo assolutame­nte surreale che un presidente del Consiglio uscente firmi una pre-intesa dal valore giuridico nullo». L’attacco dei pentastell­ati, nonché la loro assenza, non è sfuggita a Bonaccini, che rivolgendo­si alle forze sociali ed economiche presenti in sala ha replicato: «Dispiace che una forza politica dica che abbiamo strumental­izzato le istituzion­i. Se così fosse non credo che sareste venuti qui».

Contiamo su di voi, abbiamo messo in campo risorse consistent­i ma questa è la premessa, ora c’è molto da fare

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