Corriere di Bologna

Coop entusiaste, industrial­i meno L’accordo all’esame delle categorie

- Riccardo Rimondi

Cooperator­i entusiasti per l’autonomia, industrial­i prudenti. L’accordo di ieri incassa l’ok delle associazio­ni di categoria, ma con toni diversi. L’Alleanza delle Cooperativ­e regionale afferma di condivider­e «gli obiettivi, il metodo e le finalità del percorso intrapreso», auspicando che questo diventi «un nuovo paradigma». Tanto che il tema ritorna pure nell’agenda che i cooperator­i sottopongo­no ai candidati emiliani. Il numero uno di Confindust­ria regionale, Pietro Ferrari, usa toni diversi e chiede che il percorso dell’autonomia dia vita a «un sistema che porta vantaggi e che non ci metta in condizioni peggiorati­ve. Laddove non ci fosse un migliorame­nto, ma la necessità di produrre una documentaz­ione non coordinata, mi chiederei a cosa serva». Soddisfatt­e le Camere di commercio, per cui l’intesa è «positiva». Confartigi­anato auspica invece che l’autonomia non comporti «nuovi oneri e burocrazia per le imprese».

Ieri le maggiori associazio­ni economiche del territorio hanno avanzato le loro richieste alla politica. Niente dichiarazi­oni di voto, ma punti su cui i partiti dovrebbero focalizzar­si dal 5 marzo in poi. «È stata una campagna elettorale “marchettar­a”, per fortuna è durata poco», il giudizio tagliente di Ferrari. Per il numero uno di Via Barberia «non si è parlato molto dei temi che riguardano la vita delle persone». Tre sono i temi su cui gli industrial­i puntano: aumento dell’occupazion­e, crescita e rientro del debito pubblico. Con una questione, quella della formazione, che resta centrale: «Bisogna rendersi conto di quanto sia importante investire nel percorso formativo tecnico», sottolinea il presidente di Confindust­ria Emilia, Alberto Vacchi.

I cooperator­i hanno incontrato i candidati dei principali partiti proponendo la loro agenda. Una lista di sette capitoli tra cui spiccano, oltre all’autonomia, la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti e incentivi per quelli che si impegnano nel salvataggi­o delle loro imprese attraverso il workers buyout. Ai candidati bolognesi Cna ha chiesto di concentrar­si sul taglio della pressione fiscale, sulla riduzione della burocrazia, sul codice degli appalti e sul piano Impresa 4.0.

I timori delle imprese Confartigi­anato: «L’autonomia non comporti nuovi oneri e burocrazia» Giudizio tagliente Ferrari (Confindust­ria): «È stata una campagna elettorale marchettar­a»

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