Coop entusiaste, industriali meno L’accordo all’esame delle categorie
Cooperatori entusiasti per l’autonomia, industriali prudenti. L’accordo di ieri incassa l’ok delle associazioni di categoria, ma con toni diversi. L’Alleanza delle Cooperative regionale afferma di condividere «gli obiettivi, il metodo e le finalità del percorso intrapreso», auspicando che questo diventi «un nuovo paradigma». Tanto che il tema ritorna pure nell’agenda che i cooperatori sottopongono ai candidati emiliani. Il numero uno di Confindustria regionale, Pietro Ferrari, usa toni diversi e chiede che il percorso dell’autonomia dia vita a «un sistema che porta vantaggi e che non ci metta in condizioni peggiorative. Laddove non ci fosse un miglioramento, ma la necessità di produrre una documentazione non coordinata, mi chiederei a cosa serva». Soddisfatte le Camere di commercio, per cui l’intesa è «positiva». Confartigianato auspica invece che l’autonomia non comporti «nuovi oneri e burocrazia per le imprese».
Ieri le maggiori associazioni economiche del territorio hanno avanzato le loro richieste alla politica. Niente dichiarazioni di voto, ma punti su cui i partiti dovrebbero focalizzarsi dal 5 marzo in poi. «È stata una campagna elettorale “marchettara”, per fortuna è durata poco», il giudizio tagliente di Ferrari. Per il numero uno di Via Barberia «non si è parlato molto dei temi che riguardano la vita delle persone». Tre sono i temi su cui gli industriali puntano: aumento dell’occupazione, crescita e rientro del debito pubblico. Con una questione, quella della formazione, che resta centrale: «Bisogna rendersi conto di quanto sia importante investire nel percorso formativo tecnico», sottolinea il presidente di Confindustria Emilia, Alberto Vacchi.
I cooperatori hanno incontrato i candidati dei principali partiti proponendo la loro agenda. Una lista di sette capitoli tra cui spiccano, oltre all’autonomia, la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti e incentivi per quelli che si impegnano nel salvataggio delle loro imprese attraverso il workers buyout. Ai candidati bolognesi Cna ha chiesto di concentrarsi sul taglio della pressione fiscale, sulla riduzione della burocrazia, sul codice degli appalti e sul piano Impresa 4.0.
I timori delle imprese Confartigianato: «L’autonomia non comporti nuovi oneri e burocrazia» Giudizio tagliente Ferrari (Confindustria): «È stata una campagna elettorale marchettara»