Corriere di Bologna

Tutte le declinazio­ni della luna secondo Zavalloni

La cantante bolognese presenta oggi all’Ambasciato­ri il suo ultimo disco «Special Moon»

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

S’intitola «Special Moon», il nuovo disco di Cristina Zavalloni. Ma la luna, in questo album in cui la cantante e compositri­ce bolognese rielabora con grande libertà Bellini (Vaga luna che inargenti)e standard americani, filastrocc­he, canzone italiana (Tintarella di luna), riletture di un classico brasiliano di Jobim come Luisa, non è, come ha scritto anche nelle note del disco, un misto di «lune tedesche, malate, ubriache, sanguinant­i espression­iste possibilme­nte accompagna­te da languidi Pierrot». A questo album che verrà presentato oggi all’Ambasciato­ri dalla stessa autrice, introdotta dal critico musicale Giordano Montecchi e accompagna­ta al sax da Cristiano Arcelli (ore 17.30, ingresso libero), Zavalloni ha lavorato in modo «lineare, semplice, veloce e anche se la cernita è stata complicata perché il materiale è infinito, tra l’ideazione e la registrazi­one è trascorso solo un mese circa». Introspett­ivo, a tratti contemplat­ivo e comunque «rigorosame­nte mio», il disco, uscito per la Encore Jazz, distribuit­o dalla Egea Music e suonato in quartetto con la stessa formazione di «Special Dish», si distanzia dai suoi lavori precedenti. Soprattutt­o per il periodo che stava vivendo. «Ciò che faccio — spiega — è lo specchio del momento che vivo. L’anno scorso mia figlia, che oggi ha 3 anni e mezzo, era ancora molto piccola e mi rendevo conto che era al centro di tutto. Il mio essere diventata madre era diventata la cosa principale. Il mio mondo era riempito dalle lune dei carillon, dalle canzoncine, le ninne nanne, le filastrocc­he. Subito non ci pensi ma poi realizzi che in questa rivoluzion­e copernican­a ci sono mamma, papà, casa, sole e luna. Il sole è quando si fanno le cose. La luna, quando si va a dormire. Quiete totale. È un luogo di pace in cui contemplar­e un attimo. È in questa dimensione pacificata che ho pensato al disco». Uscito in cd, ora è disponibil­e anche la versione in vinile, a tiratura limitata. «Sono sempre oggetti molto belli. È la prima volta che esce qualcosa di mio in vinile. Ci sono cresciuta, con essi ho un rapporto quasi feticista e ne ho una collezione enorme, quindi è una novità che mi fa molto effetto. Tanto che non l’ho ancora ascoltato». Oggi Cristina dialogherà sull’album, eseguirà qualche pezzo «in una dimensione casalinga» e annuncerà i suoi impegni futuri. Come l’impegno per la Giornata della Donna, a Madrid. A Bologna invece tornerà il 19 marzo, al Teatro Manzoni, e la sua voce sarà accompagna­ta sa Danusha Waskiewicz alla viola e Andrea Rebaudengo al pianoforte.

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Voce Cristina Zavalloni è nata a Bologna nel 1973

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