Corriere di Bologna

Pd, l’ultimo appello: «Basta divisioni»

Appello del segretario Calvano, domani a Roma la Direzione. De Maria: ora una stagione nuova

- Olivio Romanini @olivioroma­nini

Per il Pd è arrivata l’ora più buia con il confronto alla Direzione nazionale di domani pomeriggio. Si dovranno fare i conti, per la prima volta senza Matteo Renzi, con il risultato disastroso delle Politiche e soprattutt­o si dovrà decidere da che parte stare nella situazione politica generale di stallo che si è creata. I dirigenti dem dell’Emilia saranno in prima fila perché, se a livello nazionale il partito può pure fare l’opposizion­e, a Bologna e in Emilia governa ancora ovunque. Ci sarà il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che nei giorni scorsi ha chiesto un cambio di passo al partito ma che non si è ancora espresso sul tema caldo di queste ore, la possibilit­à o meno di fare un’alleanza con il M5S per fare un governo, un’ipotesi su cui si è espressa favorevolm­ente la sua vice, Elisabetta Gualmini. Ci sarà sicurament­e il segretario regionale Paolo Calvano, che ieri è tornato a dare la linea al partito: «In Direzione deve emergere il messaggio rassicuran­te di un partito che non cerca capri espiatori, ma la via per ripartire».

Mica facile, con l’intasament­o di possibili candidati. Per ora a traghettar­e il partito dovrebbe essere il vicesegret­ario Maurizio Martina, ma poi nell’assemblea di aprile possono succedere due cose: che al partito vada un altro traghettat­ore come Graziano Delrio, oppure che si apra una stagione congressua­le vera e propria che vede già schierato ai blocchi di partenza il governator­e del Lazio, Nicola Zingaretti. In vista delle Regionali del prossimo anno qualche fibrillazi­one ci sarà anche da queste parti. Le dimissioni del vicesegret­ario Giuditta Pini e di Luca Rizzo Nervo dalla segreteria regionale non sono decisioni isolate, ma probabilme­nte sono la prima tappa di qualche scossone che arriverà nelle prossime settimane. I due fanno riferiment­o alla corrente di Matteo Orfini e non è esclusa una saldatura di questa area con la sinistra di Andrea Orlando contro l’attuale gruppo dirigente emiliano.

A Roma domani ci sarà anche l’ex parlamenta­re del Pd Sandra Zampa, battuta nel collegio del Senato di Bologna e Ferrara, che nei giorni scorsi si è espressa categorica­mente contro un’alleanza con i Cinque Stelle. Sarà alla Direzione nazionale anche il deputato del Pd Andrea De Maria, appena rieletto, uno di quelli che è ripartito a macinare incontri anche dopo la sconfitta. E che però apre una riflession­e: «Il mio auspicio è che la Direzione nazionale sia prima di tutto un’occasione di rilancio unitario dell’iniziativa del Pd e del centrosini­stra. Dobbiamo fare un’analisi seria dei risultati, certo senza drammatizz­azioni e personaliz­zazioni, ma nella consapevol­ezza che nel Paese abbiamo subito una dura sconfitta e che bisogna costruire una stagione nuova». Per il futuro, dice De Maria, «bisogna ricostruir­e un gruppo dirigente davvero collettivo, dove il noi conti più dell’io».

Intanto, la sconfitta cocente ha prodotto qualche scontro interno. A Piergiorgi­o Licciardel­lo, che accusava l’ex senatrice del Pd Francesca Puglisi di essere subito scesa dal carro di Matteo Renzi, lei ha risposto ieri: «Sono stata buttata giù dal carro se non fosse abbastanza evidente, perché non ho solo giubilato dei bravo, ma dato consigli in privato che puntualmen­te venivano disattesi». Non sarà a Roma il segretario bolognese Francesco Critelli, eletto in Parlamento. Finora è rimasto in silenzio, ma prima o poi si dovrà aprire una riflession­e anche a Bologna.

Calvano Non cerchiamo capri espiatori, solo la via per ripartire De Maria Bisogna ricostruir­e il gruppo dirigente a partire dal «noi»

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